Magazine Cinema
Finalmente una donna!! Dopo tutte le celebrazioni dedicate ad attori uomini, oggi cade invece l'Helena Bonham Carter Day, dedicato all'attrice inglese che, proprio in questo giorno, compie 47 anni. L'inglesotta moglie di Tim Burton è una delle mie attrici preferite, nonostante la sua carriera si sia troppe volte fossilizzata in alcune "fasi" composte da personaggi tutti più o meno identici, ovvero eleganti damigelle in costume nel periodo giovanile, inquietanti pazze dallo sguardo pallato e i capelli spettinati durante il post-Burton, con qualche sporadica variazione qua e là. Visto quello che ho scritto, temo avrete già capito che il film da me scelto per celebrare Helena, Grandi speranze (Great Expectations), diretto nel 2012 dal regista Mike Newell, non mi ha entusiasmata più di tanto...
Trama: il giovane apprendista fabbro Pip viene aiutato da un misterioso benefattore e condotto a Londra per diventare un gentiluomo. Il carattere umile del ragazzo cambierà parecchio, ma quello che non verrà mai meno sarà il tormentato amore per Estella, figlia senza cuore dell'inquietante Miss Havisham...
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Helena Bonham Carter non ha un ruolo preponderante, in questo film tratto da uno dei più famosi romanzi di Charles Dickens, nonostante il personaggio di Miss Havisham sia molto importante. Parliamo di una donna misteriosa e manipolatrice, ridotta alla follia e ad avere sfiducia nei confronti del prossimo da un tristissimo passato, nonché il mezzo attraverso cui il protagonista Pip arriva a conoscere l'amore della sua vita, Estella. Subdolamente, la donna riesce a legare a lei e alla figlia questo povero apprendista, illudendolo ed ingannandolo in maniera sempre molto sottile, usando la reticenza più che la menzogna, nonostante alla fine il gioco le sfugga un po' di mano e anche lei riconosca con stupore la propria inutile perfidia. Insomma, non ho mai letto Grandi Speranze ma mi è parso di capire che Miss Havisham sia un personaggio fondamentale e potenzialmente ben costruito... tuttavia la Bonham Carter si limita, come ho anticipato nel paragrafo iniziale, a vagare per il set con lo sguardo allucinato e perennemente stupefatto della pazza furiosa, avvolta negli abiti de La sposa cadavere e (s)pettinata come la Thénardier. Insomma, un incrocio tra Bellatrix Lestrange, Mrs. Lovett e la povera Elizabeth di Frankenstein di Mary Shelley (il destino finale, d'altronde, è lo stesso. Ma la Bonham Carter non è stufa di far sempre la parte della porchetta alle sagre??), un ripetersi di caratteristiche già viste che ormai fa un po' lo stesso effetto del Johnny Depp post-Jack Sparrow. Però diciamo che anche il resto del film non è poi questo gran modello di innovazione.
Io adoro Dickens, amo perdermi nei suoi intrighi fatti di persone senza cuore, poveri ingenuotti sballottati dalla furbizia altrui e incredibili mescolanze di segreti, parentele, adozioni, etc. etc. Eppure, questo Grandi speranze cinematografico non appassiona neppure per un istante, tutto sembra capitare secondo uno schema ben preciso che non lascia mai il minimo dubbio allo spettatore, a cui ogni evento viene scodellato bello pronto, ripulito e spiegato. L'unica cosa incomprensibile, a dir la verità, è l'incredibile stupidità di Estella (la storia che la madre l'ha cresciuta in quel modo regge fino ad un certo punto...) e la conseguente decisione di Pip di essere un Servo della Gleba dall'occhio spento e il viso di cemento per tutta la durata della pellicola, per il resto l'identità del benefattore del protagonista si può intuire praticamente fin dalla prima sequenza. La sceneggiatura lascia quindi parecchio indifferenti e lo stesso vale purtroppo per la regia del veterano Mike Newell, priva di guizzi interessanti o di sequenze degne di essere ricordate (di solito impazzisco per i costumi, qui non sono degni di nota nemmeno quelli...). Gli attori, quasi tutti reduci dalla saga Harry Potter, portano a casa un'interpretazione assolutamente nella norma. Anzi, a dire il vero Ralph Fiennes parrebbe persino un po' svogliato, mentre i giovani Jeremy Irvine e Holliday Grainger sono privi di carisma, un paio di visetti carini facilmente dimenticabili. Insomma, Grandi speranze, piccolo film. Peccato, speravo di celebrare Helena Bonham Carter con qualcosa di meglio, quindi andatevi a rileggere gli altri post a lei dedicati presenti sul Bollalmanacco:
Sweeney Todd (2007), con la sua terrificante, deliziosa e malvagissima Mrs. Lovett.
Harry Potter e il Principe mezzosangue (2009), Harry Potter e i doni della morte - Parte I (2010), Harry Potter e i doni della morte - Parte II (2011), dove incarna alla perfezione uno dei personaggi più belli della saga dedicata al maghetto occhialuto.
Alice in Wonderland (2010), la sua Regina Rossa è il personaggio più bello di un film assolutamente DImenticabile.
Il discorso del re (2011), rimaniamo sempre in ambito regale ma più realistico. Per una volta la vediamo come paffutella, dolce e comprensiva moglie del sovrano balbuziente.
Dark Shadows (2012), dove compare in una piccola ed inusuale parte che la vede coinvolta nelle sequenze più esilaranti della pellicola.
Les Misérables (2012), dove interpreta una Madame Thénardier praticamente perfetta (tranne per l'accento), impagabile nei duetti con Sacha Baron Cohen.
E se ancora non vi basta, ecco dove potete trovare altri validissimi omaggi alla festeggiata del giorno. ENJOY!!
In Central Perk - La Dea dell'Amore
La Fabbrica dei Sogni - La Fabbrica di Cioccolato
Montecristo - Novocaine
Movies Maniac - Alice in Wonderland
Scrivenny - Il Discorso del Re
The Obsidian Mirror - Sweeney Todd
Triccotraccofobia - Frankenstein di Mary Shelley
White Russian Cinema - Fight Club
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