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Hellboy

Creato il 03 novembre 2013 da Jeanjacques
Hellboy
La prima volta che ebbi modo di conoscere il nome di Guillermo de Toro fu grazie a questo film. Era l'estate dei miei diciotto anni e stava per uscire nelle sale il secondo capitolo delle avventure del demone rosso. Io non ero interessato a vederlo ma un gruppo di amichetti ghei mi disse che volevano andare assolutamente a vederlo, così dovetti munirmi di buona adsl e reperirmi questo primo film. E dire che quando era uscito nelle sale, ovvero quando avevo quattordici anni, non mi ispirava proprio un cazzo. Nel senso che vedevo i trailer in tv e mi immaginavo che questo film dovesse essere un'immane sozzura. Non so perché, all'epoca manco conoscevo i fumetti di Mike Mignola, ma a pelle proprio i ispirava pochissimo. Per fortuna però quegli amichetti nerdosi e sfigati mi costrinsero a uscire con loro, sennò mi sarei perso un bellissimo capitolo due e non avrei mai avuto modo di approfondire la visione di un regista particolare e dotato di una sua sensibilità, anche se molto goliardica.
Nel '44 i nazisti, insieme al misterioso dottor Rasputin, stanno provando ad aprire un magico portale verso l'aldilà, ma un manipolo di alleati li ferma. Rasputin viene risucchiato dal portale, e uno strano demone rosso viene buttato fuori, che viene adottato dai soldati e ribattezzato come Hellboy. Andrà a fare parte di uno speciale ufficio investigativo attuo al controllo dei fenomeni soprannaturali, e dovrà fare del suo meglio quando cercheranno di far ritornare nuovamente in vita Rasputin...Siamo chiari, come dicono in Boris, non stiamo a fa' Kubrick. Quindi per quanto il nome del regista in questi ultimi anni abbia acquistato un certo spessore non aspettatevi chissà cosa. Con questo non voglio dire che Hellboy sia un brutto film, ci mancherebbe altro, però non è manco quello che può dirsi la forma più sensazionalistica della settima arte. Semplicemente, è un film onesto. Non offre né più né meno di quello che promette fin dalle primissime scene, e porta avanti il tutto in maniera coerente ed avvincente. La storia è efficace e ben rodata e, pur discostandosi un poco dal fumetto (il personaggio di Red non è un tale cazzone patentato), sa mantenere una sua dovuta e doverosa coerenza. Ci sono molti momenti buffi che non hanno però il sopravvento sulla trama, anzi, alleggeriscono quanto basta un film che altrimenti sarebbe stato davvero troppo tetro, il che non è un male ma essendo una pellicola principalmente per ragazzi non si potevano spingere troppo oltre. I personaggi rispondono ai classici cliché del genere ma senza mai risultare troppo semplificati o banali,m anzi, a Red è riservato un trattamento davvero eccelso, con questa sua personalità perennemente combattuta che vuole comunque essere sempre accettata dagli altri, tanto da limarsi le corna per apparire più umano e meno spaventoso. Non ne beneficiano gli altri comprimari, che appaiono più che altro come delle macchiette (simpatiche, ma sempre macchiette), ma se non altro l'inevitabile love story è gestita con il giusto tatto, formando un triangolo amoroso non troppo fastidioso e che non scende in troppe inutili retoriche o melensaggini. Si hanno però anche dei bei momenti come la scena del funerale (non dico di quale personaggio per non rovinare il colpo di scena) e lo scivolone nel soprannaturale finale, con un evocazione di tutto rispetto e un'atmosfera beneficiata in toto dalla superba fotografia di Guillermo Navarro. Si evince però da parecchie scene lo scarso budget produttivo, e infatti alcune sequenze d'azione non sono fluide come dovrebbero, e il combattimento col mostro nella metropolitana dimostra i molti limiti ai quali Del Toro è stato incatenato. Tutto questo però non basta a fermare la buona volontà del talentuoso regista messicano, qui impegnato a care il talent scout di sé stesso, e che si arrangia come può senza mai far perdere la magia di base che dovrebbe esserci in prodotti come questo. Con questa pellicola infatti il caro Guillermo ha saputo dimostrare di avere le palle quadrate, perché dubito che tutti sarebbero riusciti a portare a casa un simile risultato finale nonostante i numerosi paletti imposti, senza che né il divertimento né la sensazione di assistere a una narrazione appassionata venissero meno. Da lodare anche l'attore feticcio Ron Perlman, che veste i panni del demone rosso in maniera davvero iconica e con grande stile, dando quel tocco in più che mancava. Perché questo film vale quanto tutti i film merda della Marvel usciti di recente, che non possono competere contro la genuina vitalità di questo piccolo gioiello e con la sua coerenza, perché nessuno di quei filmucoli ha saputo divertirmi tanto lasciandomi anche una sequenza finale permeata di un bel messaggio.Sarebbe potuto finire qui, masi è andati avanti come un secondo capitolo. E anche lì, non si sta a far Kubrick, ma... si è fatto addirittura di meglio. Da non credere!Voto: Hellboy
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