Ed eccomi qui: nella mia più che amata Londra.
La responsabile dell’equipaggio del mio volo easy jet si chiamava Gala … Che sia quella di freed from desire? La ricordava molto, la voce meno ma magari si è modificata con il passare del tempo. Non ci faccio troppo caso non poteva, del resto, iniziare diversamente il distacco da Milano: ordino tea verde e sfoglio una rivista di rito.
Sono solo due giorni in territorio inglese e già attraverso la strada come sola una vera britannica sa fare, mi merito un brilliant da parte di Elisabetta.
Qui c’è il sole, ma non ci si nega un abbraccio di una felpa o di una giacchetta di jeans. Durante i miei svariati spostamenti mattutini e serali, non vi nascondo, che una sciarpa la indosserei volentieri. E’ qui con me, aspetto solo l’occasione adatta e mi ci avvolgo.
La temperatura è perfetta per staccare il cervello, ma non whats app: ho, infatti, un numero inglese per tampinare gli affetti che ho preventivamente selezionato prima di partire. Due li ho al polso, uno come salva schermo su un “so” vintage I phone 3s e tutti gli altri sono memorizzati all’interno del telefono. Un po’ mi manca:
chi sa che torno solo per un motivo più grosso di me ed è felice.
chi mi esorta a rimanere qui nonostante tutto.
chi temeva mi potessi dimenticare di lui, ma gli è bastato curiosare tra i miei braccialetti, in continuo aumento, per ricredersi subito.
Perché sono tornata a Londra? Per innamorarmi.
Perché nessuno mi farà smettere di ripetere al mondo, anche in inglese se serve, che ci si può perdere per qualcuno anche se abbiamo i navigatori tra i denti. Può essere una vecchia conoscenza, una nuova o una parzialmente, ma addomesticata a dovere.
Per caso, dopo un anno devastante, incontri una persona che si comporta come nelle migliori pellicole hollywoodiane. Tu che fai? Scappi e interpelli tutti i tuoi amici sperando che ti confortino dicendo: “ si si, sta correndo troppo”.
Arriva il mio turno e su whats app ti scrivo: “nei film funziona così, arriviamo ai titoli di coda prima di recensirlo in modo avventato?”
Io, nel mentre, mi infilo un paio di Nike e me ne vado in giro per la mia King’s Road a sorridere: qui lo fanno tutti.