Sono dunque andata alla mostra in corso al Palazzo delle Esposizioni per farmi un’idea più completa di questo grande fotografo del Novecento. Nella mostra sono esposte le foto relative a tre lavori di Newton, White women, Sleepless nights e Big nudes. Si tratta di fotografie che afferiscono quasi tutte al periodo di oro del fotografo, ossia quello che va dalla prima metà degli anni Settanta alla prima metà degli anni Ottanta, quello in cui la sua “poetica” trova espressione e compimento.
Helmut Newton è un fotografo di moda, ma del tutto sui generis, dal momento che ha sempre amato proporre le creazioni dei grandi stilisti quasi in concorrenza – ovvero in complementarità – con il corpo femminile.
Le foto della prima raccolta esposta, White women, già mettono in evidenza alcune delle componenti che saranno presenti costantemente nelle sue opere: il voyerismo, la nudità, il feticismo, uno sguardo tra il sadico e l’erotico, la rappresentazione quasi cinematografica. Va detto però che in questa prima raccolta di foto emerge anche un’ironia (vedi le foto dei finti omicidi nelle stanze d’albergo) e una leggerezza (vedi alcune delle foto notturne in piscina) che attenuano la sensazione in parte disturbante della visione.
Si esce avendo la sensazione di aver potuto guardare da vicino un pezzo della nostra storia attraverso la lente fotografica. Non c’è dubbio infatti che molte delle foto di Newton sono fortemente agganciate al loro tempo, collocabili cronologicamente, e non solo per i vestiti, le pettinature, le scarpe, alcune scelte estetiche delle modelle oggi impensabili, i colori slavati delle fotografie a colori, gli arredi e le ambientazioni, ma anche per uno sguardo fotografico che – dal mio modesto punto di vista – raramente riesce ad essere universale e fuori dal tempo.
La mostra è ben allestita e piuttosto scevra di commenti scritti, forse giustamente. Lascia tutto al dialogo muto tra lo spettatore e le fotografie. Ognuno ne uscirà con una sensazione diversa secondo la propria sensibilità.
Io non ne sono uscita con l’animo leggero.
Voto: 3,5/5