Magazine Diario personale
Ci sono dei momenti della vita in cui l'unica soluzione è andare via.
Che poi magari non è l'unica soluzione, direte voi, ce ne sono tante altre.
Beh per me è andare via.
Ma la vedo così unica soluzione per stare un po' megghio che andrei a lavorare come agricoltrice in kazakistan.
Scusate kazaki non è che ce l'ho con voi eh.
L'eliminazione della vostra flora non è un mio obiettivo di vita.
E' che niente voglio proprio andare via.
Ultimamente sembra che il mondo o chi per lui ce l'abbia con me e quindi ho davvero bisogno di prendere aria, respirare e non sentirmi responsabile dei mali del mondo.
Tipo anche della guerra di secessione.
A volte vorrei essere egoista, come tanti sono, come tanti riescono ad essere. Pensare solo a me, ai miei sentimenti e fine della storia.
Non importa se altri stanno male, se altri hanno problemi.
I miei saranno peggio.
E mi piacerebbe saper essere più sincera e meno diplomatica, saper chiedere aiuto e saper mandare a fanculo chi, tutto sommato, mi fa solo male.
Però faccio passi da gigante, ne parlo in internetvisione.
Ma tanto la mia risposta a "come stai?" sarà "tutto bene", alla maggior parte della gente interessa più l' "e tu?" successivo che la sincera risposta.
Tante volte ho sentito "bisogna solo sperare".
Secondo me è meglio smettere di sperare.
Così non ci si illude nemmeno.
E scusatemi se mi lamento e faccio la 12enne, ma il resto del tempo faccio la persona allegra e felice.
Nel mio blog, a casa mia, posso finalmente lamentarmi un po'.
Sono umana anch'io.
Nel caso in cui a qualcuno fosse sfuggito