Panorama toscano
Dal mio primo viaggio in Italia, nella primavera del 1901, terra e gente, storia e cultura della Toscana non hanno smesso di occupare il mio interesse fino a diventarmi familiari e a Venezia, poi, ho finito per sentirmi davvero di casa. Eppure nulla ho dimenticato delle impressioni di quella prima visita, così che di proposito ho lasciato inalterate le annotazioni che qui seguiranno e che risalgono ad allora. L′ingresso sul suolo italiano, per anni agognato, mi procurò infatti a suo tempo un senso di gioia così intenso come non l′avevo mai conosciuto e come forse non mi accadrà mai più di provare.
Che il mio modo di viaggiare, di vedere e di sentire fosse indipendente da mode e da manuali di viaggio sarà facile da scoprire. Chi del viaggio vuole fare un′esperienza reale, chi vuole davvero ricavarne una gioia e un arricchimento interiore, non si lascerà guastare dai cosiddetti metodi “pratici” il misterioso e sommo piacere del vedere e del conoscere per la prima volta. Chi giunge con gli occhi sgranati in un paese straniero, fino ad allora conosciuto solo attraverso libri e illustrazioni, ma amato da anni, a costui ogni giorno saranno riservati tesori e gioie inattese, e quasi sempre, nel ricordo, tutto quello che si sarà vissuto in questo modo ingenuo e improvvisato si ricorderà molto di più di ciò che è stato frutto di una metodica preparazione.
( Hermann Hesse, Dall′Italia – diari, poesie, saggi e racconti, Mondadori 1990 )
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