The regulator has agreed to Hermes’ conditions: the family could legally pool their holdings in order to fend off a takeover by LVMH.
L’Amf, l’authority che vigila sui mercati finanziari francesi, ha annunciato di avere autorizzato la famiglia che controlla la maison Hermès a non lanciare un’Opa sulla società. Le motivazioni della decisione saranno pubblicate con qualche giorno di rita
Per difendersi dalla scalata di LVMH che al momento ha rilevato il 20,21% del capitale, Hermès ha deciso di riunire in una holding le partecipazioni degli eredi che controllano, in forma estremamente parcellizzata, il 73,4% della casa di moda. Ma, poiché scatterebbe l’obbligo di lanciare un’Opa, di regola nel caso che un azionista o gruppo di azionisti superi il 33% del capitale, i soci storici hanno chiesto all’Amf una deroga alla norma, dal momento che l’operazione non è altro che un riassetto interno, nel medesimo nucleo di azionisti, col passaggio da un sistema di detenzione diretta a una detenzione indiretta.
Se il gruppo LVMH ha dichiarato di “non rilasciare alcun commento”, Colette Neuville, presidente dell’Adam, l’associazione per la difesa degli azionisti di minoranza, ha confermato l’intenzione di presentare ricorso alla giustizia francese, contro la decisione dell’Amf.
“Per i piccoli azionisti l’anno inizia male – ha dichiarato Colette Neuville, sottolineando che gli eredi della società fondata nel 1837 – hanno sempre affermato di non controllare Hermès e di non agire in concerto. Adesso, invece, fanno affidamento sul fatto che in precedenza la controllavano. Si tratta insomma di una diversa classificazione”.
Il colosso di Bernard Arnault, con il 20,21% del capitale, è diventato, comunque, il principale azionista singolo di Hermès. Gli eredi, infatti, detengono complessivamente il 73,4% ma ciascuno non possiede oltre il 5% dei titoli.