Un film che si apre con il “boschetto” peloso di Gina Gershon, non può che essere un gran film. E infatti… Killer Joe è la pellicola più fo**utamente divertente dell’anno. Come, divertente? Leggi il titolo Killer Joe e pensi a un thriller criminale serio e serioso. E poi leggi il nome del regista, William Friedkin, ti viene in mente L’esorcista, ti si gira la testa come a Linda Blair e immagini che ti troverai di fronte a un horror. E poi vai a vedere il nome del protagonista, Matthew McCounaghey, e ti aspetti una commedia romantica delle sue. Invece no, no e ancora no. Sbagliato, in tutti e tre i casi. Killer Joe è sì una storia criminale, ma è un vero spasso.
"Tranquilla, Gina. Ti raserò l'aiuola, quando ritorni da scuola."
Gran parte della brillante riuscita della pellicola però non è solo dovuta a William Friedkin, che pure dirige bene e con la diligenza del buon padre di famiglia e infila anche qualche riuscita sequenza onirica. I meriti e gli applausi principali vanno allo sceneggiatore Tracy Letts, anche autore dell’opera teatrale da cui il film è tratto. E in effetti l'impostazione teatrale si sente, in positivo, nella notevole cura dei dialoghi, tra i migliori sentiti in questa annata cinematografica. Tracy Letts, già autore dello script di Bug - La paranoia è contagiosa diretto sempre da Friedkin che a questo punto mi dovrò recuperare, racconta una vicenda che non presenta grandi caratteri di novità: un piccolo spacciatore (Emile Hirsch) ha un disperato bisogno d’amore… No, vabbé che è un film con McCounaghey, però no. Ha un disperato bisogno di soldi, non d'amore. Per procurarseli, decide di far fuori la madre, con cui evidentemente non ha buonissimi rapporti, in modo da intascarsi i soldi della polizza sulla vita. Ok? Ci siamo? State prendendo appunti, oppure state chiacchierando con il vicino di banco? Avete bisogno di una pausa? Ok, 5 minuti. Fumatevi una siga, prendetevi un caffè, mangiate una schifezza, ma poi rientrate in aula. Siamo d’accordo?Nel frattempo, approfitto della pausa per mostrare a chi rimane in aula un video musicale in cui compare Juno Temple. Chi è Juno Temple e cosa c’entra con questo film lo vedremo dopo…
Allora, eccoci tornati. Ma perché nonostante siano passati 5 minuti, mezza classe non è ancora rientrata? Peggio per loro. Io vado avanti a spiegare. Dunque, dove eravamo rimasti? A Juno Temple? Bene, a lei ci arriviamo tra poco. Dicevamo di Emile Hirsch, che vuole ammazzare la madre insieme al padre (Thomas Haden Church) e alla matrigna (Gina Gershon, una delle donne più sexy della storia, parere personale, e ho detto sexy quando sarei potuto essere molto più volgare). Visto che sono degli incapaci, hanno bisogno di qualcuno che faccia per loro il lavoro sporco. Così ingaggiano Killer Joe, ovvero Matthew McCounaghey. Se fino a qualche settimana fa qualcuno mi avesse detto che Matthew McCounaghey avrebbe figurato nella classifica dei migliori attori cannibali dell’anno, gli sarei scoppiato a ridere in faccia, a quel qualcuno. Invece, le cose in pochi giorni possono cambiare e le sue recenti prestazioni in Magic Mike e in questo Killer Joe ci consegnano un Magic Killer Matthew. Tanto di cappello (da cowboy) a lui, che finalmente si sta affrancando dal solito ruolo da bonazzo nelle romcom. Come Julia Roberts ha fatto e sta facendo negli ultimi anni. Potremmo quindi definirlo una versione maschile di Julia Roberts: e allora, ebbravo Giulio Roberts!
Per compiere questo sporco lavoro, ovviamente Killer Joe vuole in cambio dei soldi. Ma siccome Emile Hirsch e compagnia oltre che degli incapaci sono pure dei senza soldi (non mi è uscita fuori un’espressione migliore), come faranno a pagarlo? Non potendo avere il danaro, Killer Joe -mica scemo - vuole essere pagato in natura dalla sorellina di Emile Hirsch, ed eccoci arrivati finalmente a Juno Temple. Juno Temple è la figlia di Julien Temple, regista cult punk de La grande truffa del rock’n’roll, e l’abbiamo già vista in ruoli più o meno piccoli, più o meno grandi in film parecchio interessanti come Diario di uno scandalo, Espiazione, Mr. Nobody e Kaboom e s'è fatta pure una comparsata nel blockbuster Il cavaliere oscuro - Il ritorno. In pratica è uno dei volti più promettenti del cinema britannico e ora pure di Hollywood e qui illumina la pellicola, già di suo illuminata da una sceneggiatura ricca di dialoghi strepitosi ed esilaranti. Juno Temple in questo film ha la parte della giovane verginella innocente che nella sua cameretta ha appese le foto di Justin Bieber e di un giovane Joseph Gordon-Levitt ma che allo sguardo “che fa male” di Killer McCounaghey (e pure dei nostri) diventa una vera e propria femme fatale. Pure lei con il “boschetto” proprio come la matrigna Gina Gershon.
Gina Gershon che tra l'altro si ritaglia una scena memorabile che ha a che fare con il succhiare una coscia di pollo, ma di più non vi dico...
"Hey, che avete da guardare? Mi scappa la cacca e la faccio qui..."
Questa allegra combriccola si mette dunque a orchestrare un omicidio, tra dialoghi e situazioni surreali, ma più che surreali pulp, ma più che pulp tarantiniani. In molti hanno già fatto tale paragone e in effetti la storia, i personaggi e le battute sono di quelle che ricordano il buon Quentino. A differenza di molte altre pellicole pulp, o pulp-wannabe, il regista Friedkin adotta però uno stile suo, a parte la classica inquadratura “tarantina” da dentro il bagagliaio, e non si limita a scimmiottare il regista iena. Anche perché scimmiottare una iena, insomma, la vedo un po’ dura.Killer Joe allora fa centro? Riguardo a come vada avanti la vicenda e se Killer Joe - Il personaggio riesca o meno nei suoi intenti criminali, lascio a voi il piacere di scoprirlo. Quanto a Killer Joe - Il film, sì: è un centro pieno. Un centro da pellicola più fo**utamente divertente dell’anno. (voto 8/10)