I hold him as close as I dare. Even if my entire life goes to shit before breakfast tomorrow, I’ll always have this night.
“Him” è un libro che ha avuto molta risonanza nel mondo self d’oltreoceano, perché nasce dall’unione di due autrici dal grosso seguito, Sarina Bowen e Elle Kennedy che hanno creato una storia davvero molto interessante, fuori dai soliti schemi. Mi aveva incuriosito fin dall’annuncio della sua uscita e l’ho preso in mano per uscire dai soliti schemi, immergermi in una M/M romance dopo tanto tempo e me ne sono innamorata pazzamente soprattutto di Jamie.
Jamie Canning non è mai riuscito a capire come abbia potuto perdere il suo amico più caro. Quattro anni fa, il suo compagno di stanza tatuato, spiritoso e indisciplinato l’ha tagliato fuori dalla sua vita senza spiegazioni. E allora cosa importa se le cose si sono fatte un po’ strane l’ultima notte del campo estivo di hockey l’estate dei loro diciott’anni? È stata solo una cosa da ubriachi. Nessuno è morto. Il più grande rimpianto di Ryan Wesley è quello di aver costretto il suo amico etero in una scommessa per testare i confini del loro rapporto. Ora, con le loro squadre del college che si devono scontrare per il campionato nazione, ha finalmente l’occasione per scusarsi. Ma tutto questo non fa altro che alimentare la sua cotta, e intensificare il dolore. Jamie ha aspettato a lungo per delle risposte, ma se ne va solo con più domande – può una notte di sesso rovinare un’amicizia? Se non una, sei settimane? Quando Wesley si presenta per allenare al campo con Jamie per una estate in più, Jamie ha un po’ di cose da scoprire sul suo vecchio amico… e una grossa da imparare su sé stesso.
Credo che il rimpianto sia la cosa più difficile con cui convivere, è un lento logoramento che ti distrugge nel profondo non lasciandoti via di scampo. È qualcosa che ti demoralizza, ti scortica la testa, ti lascia a rimuginare sui perché e i per come. E a volte è semplicemente troppo. Bisogna sempre provarci, a prescindere da quello che ci dicono gli altri. E allora bisogna tentare, il tutto per tutto, soprattutto per le persone che amiamo. Ed è su questo che si basa questo libro, sulla possibilità del forse.
La storia è narrata a capitoli alternati da Jamie e Wes, immergendoci nel mondo dell’hockey tanto caro alla Kennedy. Da una lato abbiamo Wes certo della sua omosessualità, tranquillo nella sua pelle, anche se inquieto rispetto a quello che potrebbe succedere se qualcuno iniziasse una lotta discriminatoria nei suoi riguardi. Wes ama l’hockey, lo respira e vive per lui fin da quando era bambino e non riesce a pensare ad altro che giocare a livello professionistico in una squadra canadese appena laureato. Ma Wes vive con il rimpianto di quello che è successo l’ultima notte con il suo migliore amico. Da allora vaga da una avventura ad un’altra, mantenendo un basso profilo, ma divertendosi nelle sue possibilità. Ha sempre lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi, eppure, nei recessi della sua mente, sa di aver buttato all’aria un rapporto importante. E quando sa che sta per incontrare Jamie, tutte le sue certezze crollano e sa solo che deve chiedere scusa, perché in fondo, non è questo che si fa con gli amici? Riconoscere i propri errori e sperare di essere perdonati. Ma non è facile rimettersi in gioco quando si pensava che quel capitolo della propria vita era chiuso. Jamie però non è come tutti gli altri. Ovviamente anche a lui piace concedersi le gioie che una storia di letto senza complicazioni può regalare, ma è ancora arrabbiato con Wes, incredulo di fronte ad un abbandono che per lui non ha senso. Rivederlo riapre vecchie ferite, rivederlo esalta la mancanza di un rapporto che lo ha accompagnato per tutta l’adolescenza. Anche se non si vedono da anni, tutti quelli del college, pure sembra che non si siano mai separati. Jamie è quello responsabile, con la testa sulle spalle, che frena le follie di Wes anche se finisce per appoggiarle e ritrovarsi coinvolto in imprese che rimarranno ancorate nei loro ricordi per sempre. Ma ciò che realmente mi ha lasciato favorevolmente colpita è come i due si ritrovano insieme, come Jamie affronti la consapevolezza di uno sconvolgimento della sua vita, con timore, e inconsapevolezza, ma certo che ciò che conti sia lui, insomma, sia la persona con cui condividere una relazione. Se tutto nasce per una scommessa, tutto viene poi a consolidarsi con una convivenza fatta di piccoli gesti, consuetudini, paure, sentimenti confessati nel buio. Non mancano pregiudizi e retromarce, perché, in fondo, Wes ha una paura matta di restare scottato. L’atmosfera, nonostante il libro sia popolato da nerboruti giocatori di hockey è molto dolce, quasi tenera, che contrasta con la forza necessaria per affermarsi. Jamie deve fare i conti con chi è e cosa vuole, dove vuole arrivare e che cosa vuole ottenere. Wes deve capire come mettersi in gioco, ancora una volta e confessare cosa vuole, cosa desidera e quali sono i suoi veri sentimenti, anche se è più facile scappare, piuttosto che affrontarli a petto duro.
L’ambientazione è ben delineata, in quel del campo estivo, sul lago Placid nello Stato di New York, con una vista spettacolare e delle descrizioni molto interessanti, ma soprattutto il campo si anima per far rivivere i ricordi dei due ragazzi e per proteggere i nuovi e unirli della stessa complicità di tantissime estati.
Il particolare da non dimenticare? Dei cioccolatini viola…
Una storia molto dolce, che unisce sport e amore, istinto e sentimento, in un caleidoscopio di scoperte e avvicinamenti, per una romance sexy e equilibrata, due giocatori di hockey straordinari e la confessione che viene dalla comprensione che non è mai troppo tardi per ottenere ciò che si vuole e per essere felici.
Buona lettura guys!