Questo primo volume della collana mensile Historica, distribuita in edicola da Mondadori contiene l’intera serie Airborne 44 di Philippe Jarbinet (autore sia dei testi sia dei disegni), > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="260" width="194" alt="Historica #1 Airborne 44 di Philippe Jarbinet: da Omaha Beach alla foresta delle Ardenne >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-62316" />che intreccia le vicende di soldati e popolazione civile durante l’avanzata alleata sul fronte occidentale.
Di fatto, Airborne 44 è composta da due storie, Airborne 44 e Omaha Beach, fra loro collegate attraverso personaggi ricorrenti. L’autore sviluppa le vicende in maniera classica, usando in entrambi i casi come linea portante un romance, che ha il suo climax nel pieno dei furori bellici.
La vicenda romantica, infatti, scandisce i tempi lunghi della narrazione attraverso le proprie scene chiave, permette di variare sia il ritmo della lettura, alternando propri momenti di calma alla frenesia degli scontri, sia il livello della tensione, spostando il centro dell’attenzione dagli eventi militari (comprendo in essi anche la caccia all’uomo di Airborne) a quelli sentimentali. L’importanza di questa linea emerge anche a livello figurativo, laddove si noti come i protagonisti dei racconti siano “tutti giovani e belli”: la guerra si abbatte intorno a loro con crudeltà ed efferatezze, ma non riesce a intaccare la bellezza dei loro volti, sempre all’altezza della copertina di una rivista di celebrità.
Jarbinet rende con accuratezza anche gli aspetti più feroci della guerra, ma, si veda il carnaio di Omaha Beach, i corpi decapitati in corsa, sventrati dalle bombe o dai coltelli, i cumuli di macerie e rovine, tutto è reso con una plasticità che quasi rende astratto l’evento. Nelle tavole si addensano sequenze di morti spettacolari e cadaveri perfetti.
Per evitare che il compiacimento dell’occhio faccia aggio sullo spirito critico, Jarbinet ricorre talvolta a didascalie e dialoghi artificiosi: in Airborne, Luther (soldato statunitense di famiglia tedesca) e Gabrielle parlano del rapporto fra nazismo e Germania; poi Luther e l’ufficiale delle SS parlano dei nuovi equilibri dopo il termine della guerra (e qui il lettore può interrogarsi: il fatto che le argomentazioni del nazista siano quelle vincenti riflette una visione critica o è solo manierismo?). In Omaha Beach, abbiamo le riflessioni del protagonista, che gli stessi commilitoni irridono amichevolmente come filosofeggiare gratuito. E, poi, sicuramente, la scena finale, che vede antichi nemici uniti da uno stesso amore per la pace e odio per la guerra.
Odio per la guerra: perché in effetti proprio questo è il sentimento profondo che muove le due storie. Jarbinet racconta la guerra piazzandosi in mezzo alla battaglia: mettersi sul piano dello scontro rende perfettamente il caos e l’insensatezza della guerra, perché siamo travolti dagli eventi, È una visione comunque confortante, poiché è verosimile il lettore ne condivida tutti gli aspetti. In Airborne, Jarbinet introduce anche il personaggio di un francese arruolato nelle Waffen-SS, ma gli affida addirittura il ruolo di eroico custode di testimonianze fotografiche delle stragi naziste sul fronte orientale: quello che poteva essere un tema disturbante, almeno per il lettore francofono, è quindi risolto in maniera assolutamente rassicurante. Dal punto di vista editoriale, Mondadori propone un’edizione assai pregevole, in cui sono particolarmente apprezzabili qualità della carta e resa dei colori. L’introduzione di Pasquale Ruggero contestualizza gli eventi di Airborne all’interno della campagna delle Ardenne e offre quindi un preciso riferimento a chi ne fosse digiuno: delle cartine (in genere gli appassionati di vicende belliche apprezzano molto l’uso delle cartine per la descrizione delle campagne militari) avrebbero reso ancora migliore questa sezione. Infine, efficace nella sintesi la scheda dell’autore belga. Abbiamo parlato di: Note:
Etichette associate: Puoi leggere anche: Condividi:
Vale infatti la pena ricordare che le formazioni internazionali delle Waffen-SS, come la Charlemagne che raccoglieva componenti provenienti da tutta Europa, Francia e Belgio compresi, è un elemento della mitologia delle formazioni di ispirazione neonazista, quali in Italia Terza Posizione [1] . Jarbinet sceglie un punto di vista preciso: politici e generali hanno nella guerra il proprio business as usual e ne sfruttano le occasioni in termini professionali e di potere, coscrivendo cittadini e sudditi e mandandoli a morire in mezzo al fango, al vomito, al sangue, ai pezzi di corpi dispersi. Quando le armi cessano, i cittadini e i sudditi, svestite le uniformi, tornano amici come prima.
In definitiva, siamo di fronte a un’opera di ottima fattura, che svolge il tema “uomini in guerra” in modo classico, rassicurante e con grande perizia tecnica.
Historica #1 – Airborne 44
Philippe Jarbinet
Traduzione di Marco Farinelli
Mondadori, 2011
192 pagine, cartonato colori – 12,99 €
ISIN: B00AC65L1A