di Sacha Gervasi (USA, 2012)
con Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, Jessica Biel, Toni Collette, James D'Arcy, Danny Houston
VOTO: ***/5
Il suo Hitchcock infatti non è un biopic in senso stretto, ma circoscrive il racconto ad un momento particolare della vita del grande cineasta, nella fattispecie la lavorazione e la distribuzione del suo film più conosciuto e amato, nonchè il suo più grande successo commerciale. Parliamo ovviamente di Psycho, titolo fondamentale per legioni di cinefili, la cui storia è davvero un film dentro al film. Nato quasi per scommessa, voluto tenacemente dal suo creatore più per sfida personale con se stesso che per effettivo bisogno, Psycho è stato il titolo più travagliato e complesso del cocciuto 'Hitch', un condensato della sua anima, dove vi possiamo ritrovare tutte le sue grandi passioni, o ossessioni che dir si voglia...
Agli spettatori, fan o meno, viene lasciato il giudizio sul personaggio: autore geniale, incontenibile, autentico genio della suspance e profondo scandagliatore di coscienze, esemplare nel suo lavoro. Ma anche un uomo ossessivo, accecato dai suoi ideali di perfezione (soprattutto femminili), maniacale sul set quanto scrupoloso e metodico nella vita privata. Un uomo che teneva sulla scrivania tutte le foto delle sue attrici preferite, di cui ogni volta platonicamente s'innamorava, e allo stesso tempo gelosissimo della fidata moglie Alma, sua vera ancora di salvezza e donna di enorme spessore e pazienza, umile ma allo stesso tempo determinata, compagna inseparabile nonostante il carattere 'impossibile' del marito, disposta a sacrificare tutta se stessa (e il suo talento di scrittrice e sceneggiatrice) per mettersi a disposizione del suo amato Hitch. Nonostante tutto, verrebbe da dire.
Non sappiamo quanto il film di Gervasi sia fedele nel suo racconto, e del resto non ci importa. Non è un documentario, è fiction. E ci sembra che la pellicola tutto sommato funzioni, a condizione che si riesca a sopportare una certa compiacenza del regista nel riempire di citazioni cinefile i cento minuti di durata, a dir la verità non tutte necessarie. Ma forse ai cinefili più incalliti andrà bene anche così, del resto credo che un film del genere si rivolga soprattutto a loro. Lo spettatore sprovveduto, quello che va al cinema due-tre volte l'anno, troverà del tutto incomprensibile questo ritratto di un signore corpulento, irascibile, un po' psicotico, inopinatamente adorato da ragazze bellissime e ben più giovani di lui.
La regia di Gervasi non è certo da antologia, ma Hitchcock scorre via sicuro e senza cedimenti, mantenendo un buon ritmo e dosando al punto giusto situazioni ironiche e drammatiche. Ma buona parte della riuscita è merito degli interpreti, soprattutto donne: se Anthony Hopkins riesce a rendere comunque credibile una trasfigurazione non troppo somigliante e appesantita dal trucco, le attrici principali sono tutte bravissime, a cominciare da una splendida Helen Mirren, assolutamente affascinante e magnetica malgrado le rughe e le imperfezioni dell'età. Ma anche le bellissime Scarlett Johansson e Jessica Biel non sfigurano nei loro ruoli (quelli, rispettivamente, di Janet Leigh e Vera Miles). Vestite con splendidi costumi e portatrici naturali di sensualità, sono un'autentica gioia per gli occhi.