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“Ho conosciuto Nicolino Grande Aracri”, il presunto boss della ‘ndrangheta. Cignone, una storia vissuta

Creato il 28 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

La discarica abusiva è molto ben visibile. E i rifiuti si accumulano già da vari anni. Come mai l’ufficio tecnico locale e il segretario comunale non hanno ricevuto segnalazioni? Perché l’amministrazione provinciale, sollecitata da un’interrogazione urgente di Giuseppe Torchio, non ha risposto in consiglio provinciale? L’Arpa non ha ancora fatto rilievi, i carabinieri del Noe di Brescia investigano sui rapporti con la ‘ndrangheta, visti i precedenti di Carmine Oliverio Megna, un arresto e poi una condanna nell’operazione Grande Drago. La condanna è stata annullata dalla Cassazione. Non è stato mai condannato come uomo della ‘ndrangheta. Lo si ritiene infatti un satellite. A Cignone incontriamo una persona che preferisce restare nell’anonimato e che riferisce la storia vissuta che non t’aspetti.
“Carmine Oliverio Megna? Poverino. Che cosa conta? L’ho visto, vede male da un occhio. Ha dei precedenti ma lo usano”. Lo dice un signore che si può incontrare nella zona della Top Beton, che dà su una pubblica via, nella piccola area industriale. La sua versione è molto diversa da quella diffusa dai carabinieri del Noe di Brescia, che pure nessuno metterebbe in dubbio, tanto meno noi.
“Dicono che lì è pieno di amianto ma non si vede una lastra, quello è materiale inerte, tabella A. Sono anche stati fatti scavi per il passaggio di una conduttura di metano, è stata tagliata e spostata una montagna di rifiuti ma neanche un foglio di amianto”.
Poverino Oliverio Megna? Eppure è stato coinvolto, pur come esterno, in un’inchiesta che riguardava a Piacenza la cosca di Nicolino Grande Aracri, il presunto boss arrestato poche settimane fa. Lei l’ha conosciuto? “Ho avuto modo di conoscerlo, in Germania. È un furbo, se è diventato il boss di una setta simile. Si è presentato, credo che facesse commercio di automobili. l’ho visto ma non lo riconoscerei, sono passati forse 15 anni. Era circondato dalla sua scorta. Eravamo in Germania. Quando ho letto che l’hanno arrestato mi è venuto in mente di lui”.
Chi parla è una persona che spesso viaggia in Calabria, arriva in aereo nell’aeroporto più vicino a Cutro (Crotone), la cittadina che raggiunge per affari, viaggiando per l’Italia e all’estero.
Racconta che anche alcune ragazze erano ospitate qualche anno fa nel capannone grigio che sorge nell’area demaniale: ballerine di night o lapdance, poi sloggiate. Gli viene da ridere: “Alla mia età che cosa posso dire? Solo che erano belle, le Blue Belle Girls! Sono storie che qui sanno tutti”. Strani terreni in quell’area industriale, davvero.

Alcune foto dell’area, vista dalla strada, fanno pensare.

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Da Gianluca Morano
Inviato il 03 luglio a 09:48

poverino carmine oliverio megna e solo un referente del clan di nicolino grande aracri reciclatore che da appoggio alle prostitute