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Ho incontrato la parola “tristezza”

Da Paritismo @MgFarina

HO INCONTRATO LA PAROLA “TRISTEZZA”
Non sempre si è pronti ad accettare situazioni che sfuggono alla Ragione. Poco tempo fa, incontrai la parola “triste”, lungo il percorso della mia via. Non è insolito incontrarla. Si può dire che fa parte di noi. Ma, dipende l’uso che ne viene fatto o meglio se si è in suo possesso. Questa parola, veniva usata in modo quasi “ossessivo” in dialoghi scritti ed in poesie, sempre dalla stessa persona. La tecnologia oggi, ci permette contatti un tempo impossibili. Questo mi ha permesso di contattare tale persona, chiedendole il “perché” di tale uso “eccessivo” della parola “triste”.E così capii cosa si “nascondeva” in essa. Praticamente un incubo, formato da violenza fisica e mentale, che ha distrutto quello che si può dire: Speranza!!! La signora, perché si trattava di una signora, aveva subìto tutto il male che una donna può subire da chi è “compagno” e “marito”!!!!! Ora, qui, non hanno importanza i dettagli di tale incubo, ma vorrei portare l’attenzione su questo: “Perché, l’uomo-maschio, si sente il “diritto” di considerare la donna, una sua proprietà? Da dove inizia questo percorso mentale? Quanto hanno contribuito le religioni con i loro fondamenti religiosi nella storia umana, nel concetto di “superiorità” dell’uomo-maschio e aver relegato la donna in posizione secondaria? Dove sta la difficoltà nella mente dell’uomo-maschio, a considerare la donna, una Persona e quindi con diritto al Rispetto e al Valore della parità ed alla sua autodeterminazione? Perché, la figura della donna, è valutata in termini non alla pari, nella legislazione di molti paesi? Oppure la disparità dello stipendio, nel mondo del lavoro, a parità di ruolo, tanto per citare un esempio? Perché, non si introduce come Sistema, nella scuola, fin dalla Materna e su, su fino all’Università,  lo studio della Persona, il suo Valore, i Diritti Umani, i Diritti della Donna, come materia di studio?” La mancanza di una evoluzione culturale, denota un impoverimento intellettuale che scaturisce in comportamenti, che io definisco, “primitivi”. Purtroppo la cronaca ne è piena nel mondo. E dove c’è meno Cultura, c’è una estesa “copertura” di atteggiamenti con il buio nella mente. Forse c’è necessità di un nuovo Illuminismo?
Roberto Rossi poeta e pittore

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