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Ho letto: Di materno avevo solo il latte

Da Jolanda
Ho letto: Di materno avevo solo il latte

Di materno avevo solo il latte - Deborah Papisca

Il tema centrale di questo simpatico volume è la depressione post parto. L’autrice infatti ci è passata attraverso e, profondamente colpita dall’esperienza, l’ha descritta in questo libro.

La Depressione post parto colpisce molte mamme nelle settimane successive alla nascita del bambino e può presentarsi in modo lieve, ma anche molto profondo. E’ un problema da non sottovalutare che spesso non può essere superato senza l’aiuto di qualcuno (possibilmente del marito e dei famigliari).

Per questo motivo ho trovato il volume interessante: tratta un argomento che, a mio parere, non è ancora del tutto libero da pregiudizi. Non se ne parla abbastanza alle future mamme, spesso arrivano al parto senza sapere che possono essere colpite da depressione, che non c’è nulla di strano e, soprattutto, che non devono avere paura di chiedere aiuto…

Affrontare la maternità è un’avventura bellissima, ma non è una semplice passeggiata. Prima di imparare a gestire un nuovo essere umano che dipende totalmente da noi, può capitare di sentirsi inadeguate e sperse. A volte anche disperate… L’importante è capirlo e saper chiedere aiuto in tempo.

Questo volume può essere un utile regalo alle mamme in attesa o che hanno appena partorito, perché potrebbe aiutarle a gestire un’eventuale depressione post parto in modo più sereno e col sorriso sulle labbra.

Per chi fosse interessata, incollo qui sotto una descrizione del libro (presa da IBS).

Descrizione
Cosa succede se una donna gelosa della propria indipendenza, con “sane” inclinazioni ossessivo-compulsive per l’ordine e la pianificazione, rimane incinta? Oltretutto dopo che le è stata diagnosticata l’impossibilità di concepire un bambino? Non può che lanciarsi con entusiasmo in quella che il mondo intero definisce la più grande esperienza della vita. Per nove mesi Deborah coltiva le più rosee aspettative, annota sogni e bisogni sulla sua agenda e cede al richiamo della temibile Sindrome del Mulino Bianco. Ma ecco il fatidico momento del ritorno a casa dall’ospedale, quando, turbata da inaspettate sensazioni, digita su Google le parole chiave “maternità + pianto incontrollato + avrei voluto non essere mai nata” e scopre di soffrire di Dpp, depressione post-parto. Incapace di provare sentimenti per sua figlia e terrorizzata all’idea di non essere mamma nel Dna, Deborah si ritroverà alle prese con un viscido serpentello – proiezione mentale del suo malessere – che le strapazzerà i neuroni mostrandole un lato oscuro della maternità fatto di angosce e paure. Dopo impervie riflessioni, faticose conquiste dei ritmi quotidiani, melodrammatiche ma benefiche sedute terapeutiche e la scoperta del mondo delle mamme online, Deborah sperimenterà nuove dimensioni e prospettive di questa irripetibile dis(avventura), ma soprattutto capirà, grazie a una bizzarra catarsi, che anche lei di materno ha molto più del latte.

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