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“Ho perso il lavoro, ora vivo con le rapine”

Creato il 18 febbraio 2014 da Makinsud

Gli effetti della grave crisi economica non si notano solo con le cifre che ci propinano, ogni giorno, nei tg ma anche in storie come queste: il protagonista è Giuseppe Mele, 36enne napoletano che, dopo aver perso il lavoro di imbianchino, è stato “costretto” a rapinare dei negozi poiché non aveva trovato altra soluzione alla difficile situazione economica in cui versava.

rapina

Otto colpi in tutto, cinque in un solo giorno, il 5 febbraio, sempre con lo stesso modus operandi: l’uomo entrava nei negozi tranquillamente, mai concitato, si avvicinava alle commesse, sempre giovani donne, e mostrando un taglierino, quasi come fosse un oggetto qualsiasi, chiedeva loro di consegnare l’incasso. Le rapine sono avvenute tutte nella zona flegrea, tra i quartieri Fuorigrotta,Bagnoli e Vomero e il totale del bottino ammontava a circa 3000 euro. Decisive, per le indagini, la collaborazione delle vittime che hanno subito riconosciuto il 36enne, incensurato, residente a Pianura. Per lui sono scattate le manette per rapina aggravata e continuata e il gip  ha convalidato il fermo, disponendo su richiesta della Procura la custodia in carcere.

Il racconto dell’uomo ai carabinieri sembra, purtroppo, un film già visto: “Fino a sei mesi fa lavoravo come imbianchino poi la crisi ha colpito anche la mia ditta che non aveva più commesse e sono stato licenziato. Così io e la mia compagna abbiamo dovuto trasferirci a casa dei suoi per non pagare l’affitto. Lei si arrangia facendo le pulizie ma io non sapevo proprio dove sbattere la testa. Ho provato a fare l’imbianchino in proprio ma non sono riuscito a trovare lavoro. Arrivato a questo punto, ero veramente disperato e, in un momento di follia, ho cominciato a compiere le rapine: ho cercato un negozio isolato dove c’era una giovane commessa e sono entrato in azione. Era andato tutto bene, ero riuscito a portare via l’incasso senza danni. Mi ero convinto di aver trovato una via d’uscita“. Una storia significativa, quindi, di ciò che stiamo vivendo in questi anni ma di certo non si può mostrare solidarietà per quest’uomo che ha comunque violato più volte la legge:  per chi commette azioni illegali, non c’è nessuna giustificazione che tenga.


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