Ho sentito gli angeli cantare
i tuoi peccati sono perdonati e la tua anima è libera
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
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Io e Titty ci sposiamo.
E’ venuto il momento.
E’ successo all’improvviso.
Per tanti anni siamo stati buoni amici, poi abbiamo capito d’esser destinati a congiungerci non solo spiritualmente ma anche e soprattutto carnalmente.
Ricordo una cosa che Titty mi disse un po’ di tempo fa: “…diciamo pure che io, una volta che ho tolto le mutandine, non pongo più limiti”. Mi disse queste parole esatte in occasione di una delle tante interviste che le ho fatto vis-à-vis. Lei vestiva una minigonna e una maglietta rosa aderentissima che modellava le sue belle forme… non c’era davvero motivo che al pari d’uno sfigato qualsiasi ricorressi all’immaginazione… Titty mi offriva il meglio di sé con malizia e non poca furbizia.
Ma non ero eccitato. A quel tempo guardavo a lei come a una amica, punto e basta.
Qualcosa è cambiato.
Forse proprio durante quell’intervista.
Un pensiero ha preso a fermentare nei nostri animi, senza una consapevolezza vera e propria.
Abbiamo cominciato a darci appuntamenti inventando le più strane scuse pur d’incontrarci.
Abbiamo cominciato a raccontarci, centellinando un thè caldo o freddo alle due di notte nell’ultimo bar aperto della città.
Io le raccontavo di quanti pericoli corre un giornalista, lei invece mi diceva di voler diventare una scrittrice porno, una di quelle che scrivono cose belle ma a luci rosse.
Le ho raccontato di Charles Bukowski e lei di Virginia Woolf.
Abbiamo scoperto che sono i nostri autori, che in ognuno di loro c’è un po’ di noi.
Le ho confessato della mia passione per Hemingway e lei della sua per Madonna, la cantante pop.
Abbiamo passato delle notti intere a confessarci i segreti, quelli stupidi e quelli intimi che sbagliando credavamo non avremmo mai detto ad anima viva.
C’è voluto pochissimo perché fossimo come fratello e sorella.
A chi ci incontrava insieme e ci chiedeva, noi gli assicuravamo che fra di noi non c’era proprio nulla. Una volta stanchi di ripetere a tutti che non eravamo una coppia, abbiamo deciso di comune accordo di spacciarci per fratello e sorella di letto. E se qualcuno osservava che non ci somigliavamo, solo alzavamo le spalle scoppiando a ridere in una maniera così cameratesca che…
Bene, io e Titty siamo presto diventati una coppia, fratello e sorella, affiatati e intimi come pochi.
Ben presto fummo l’invidia sulle labbra dei pettegoli… a noi però non poteva fregarcene di meno.
E presto ci accorgemmo che le serate per noi avevano un senso soltanto se potevamo passarle insieme a chiacchierare del più e del meno.
Passavamo da un bar a un altro con leggerezza, scolandoci thè corretto e rhum.E’ quasi fatta.
Facciamo felici noi e la nonnina di Titty, che da anni le ripete di metter la testa a posto e sposarsi con un sant’uomo.
Santo non sono, ma se è per questo neanche Titty lo è. Siamo proprio una bella coppia. Faremo faville di sicuro.
Ho deciso che avremo almeno due figli, un maschietto e una femminuccia.
Io continuerò a fare il giornalista, correndo i rischi del mestiere, mentre Titty si darà da fare per diventare una accreditata sceneggiatrice a luci rosse.
Oggi a chi ci incontra e ci chiede se siamo… noi rispondiamo che noi si sta insieme stretti stretti, perché alla fine capita a tutte le coppie di fratelli e sorelle di finire a letto insieme e così scoprire che è proprio una gran figata.
colonna sonora: Eric Bibb – I heard the angels singing