Al centro della scena di "Ho Ucciso Napoleone" però c'è solamente Anita: una donna rigida, severa, dedita esclusivamente al lavoro, ma con la macchia di aver instaurato una relazione con il proprio capo, sposato, da cui ora è rimasta persino incinta; motivo per il quale (lei crede) improvvisamente, il giorno dopo la promozione a dirigente, viene licenziata e allontanata dal posto di lavoro. Da qui ha inizio la sua vendetta, la riscossa con la quale deciderà di utilizzare tutte le sue attitudini e tutte le sue conoscenze per spostare, eliminare e muovere pedine fino alla riconquista di ciò che per lei più conta e considera legittimo.
Parte perciò a cento all'ora Giorgia Farina, con un montaggio nevrotico e un personaggio esteriormente dark ed ostile (ma internamente fragile e dolce) a cui in pochissimi minuti vengono tolte certezze e ambizioni in cambio di preoccupazioni e sconforto. Ci vuole un po' prima che la sua pellicola si stabilizzi e trovi l'equilibrio esatto per non mettere a disagio, e la cosa accade precisamente nell'istante in cui il personaggio principale di Micaela Ramazzotti e il placido avvocato di Libero Di Rienzo stringono alleanza, cominciando a collaborare insieme per un fine comune. La relazione tra i due è la classica riscontrabile quando un maschio nerd, pur di sognare, si lascia sottomettere dalla modella antipatica alla ricerca di aiuto, eppure i loro siparietti - anche da finta coppia di fronte alla famiglia di lei - funzionano benissimo e sono di grande aiuto sia per il respiro che per l'aspetto trainante della trama.
Probabilmente a forza di trattarlo il doppio, in questo film, Giorgia Farina ne è rimasta un po' vittima. La sua è una crescita che si nota poco andando a guardare "Amiche Da Morire": un film in cui il plot era praticamente di ferro, ma dove l'umorismo riusciva a colpire con più fatica di quanto invece riesce a fare in "Ho Ucciso Napoleone". Un segnale che allontana segni di evoluzione come quelli di involuzione e che volendo può essere letto come una conferma.
E di questi tempi...
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