Sembra quasi di soffocare quando ci viene quel nodo in gola che non va da nessuna parte. Resta li con tutto il suo valore, custode dei nostri sentimenti. A me è capitato lunedì scorso. Una giornata di quelle che io amo definire “giornate limbo”. In cui tutto sembra fluttuare e non portare da nessuna parte. Di quelle, per intenderci, che ti fanno venire il nodo in gola per un nonnulla. Presa da queste sensazione al limite della malinconia ho postato sul mio profilo personale di Facebook un pensiero.
Ve lo riporto qui.
“E poi la vita – quella stessa vita che ci ostiniamo a non voler comprendere e di cui spesso ci dimentichiamo di godere – ci ricorda che è tutto un soffio. E allora ci ricordiamo che forse dovremmo vivere di più, pensare di meno, cercare di emozionarci e non farci imbruttire da quel che non va. Dovremmo cercare il sorriso e avere accanto solo le persone che ci fanno stare bene. La vita è più semplice di quel che pensiamo: vuole essere vissuta ogni giorno come se fosse l’ultimo. E non con la paura di andare ma con la certezza di aver vissuto ogni attimo. Oggi la vita mi ha insegnato questo: a non lasciare andare quel che mi emoziona, a non dimenticare di sorridere, a non smettere di credere nelle mie passioni, a dire GRAZIE per tutto quel che ho e a impegnarmi con tutte le mie forze e la mia passione per raggiungere quel che desidero realmente.”
Questo mio pensiero è stato condiviso da due mie care amiche Viviana e Sabrina. Di Viviana ho parlato spesso tra queste pagine perché a lei attribuisco il merito di avermi iniziato al pensiero positivo, di avermi fatto capire che era la strada da percorrere. Sabrina la vedo poco, purtroppo, ma la sento molto vicina comunque. Loro sono due anime limpide, amanti della vita e cacciatrici serene di felicità. Sono quelle persone dalle quali arriva sempre energia positiva e che sanno contagiare con il proprio sorriso. Badate bene, vivono come tutti situazioni più o meno facili e si trovano a dover gestire problemi e dolori. Però le loro labbra non restano mai serrate e i loro occhi sono luce.
Il mio pensiero condiviso da loro ha dato il via a una conversazione social a tre che ha rappresentato un vero viaggio d’amore e di amicizia. A un certo punto Viviana ha scritto “Ma cosa succede?? Stamattina manco riuscivo a cantare in macchina che mi veniva il nodo in gola…..” e Sabrina le ha risposto “Succede che sei viva. Tutto li…” . Pura meraviglia. Mi sono sentita meglio anche io immediatamente. Soprattutto mi sono sentita grata per queste anime meravigliose che fanno parte della mia vita.
Vi ho raccontato questo aneddoto perché da quel giorno ho cominciato a riflettere sulla risposta di Sabrina. “Succede che sei viva. Tutto li…”: semplice. Già, siamo vivi. Essere vivi significa anche avere il nodo in gola perché quel magone li, quel blocco che non si muove, è frutto di emozioni. Combatterlo non ci fa stare meglio. Accettare che esista si, quello si. Ci fa sentire vivi. E più siamo vivi più insieme ai sorrisi arrivano i nodi in gola. Perché la vita ci emoziona e lo fa in mille modi.
Prendiamo il pianto. C’è chi lo reprime perché si sente stupido. E invece il pianto è frutto di emozioni ed è bene lasciarlo andare, sfogarlo. Subito dopo ci si sente meglio. Io amo il pianto liberatorio, mi svuota di tutto quanto di negativo ho in quel momento e un attimo dopo mi sento leggera. Lo stesso vale per ogni altro sentimento che proviamo. Cosi come dobbiamo sempre godere a mille dei momenti di felicità e vivere con entusiasmo, allo stesso modo dobbiamo imparare a non reprimere alcun sentimento.
Dobbiamo lasciare che il nodo in gola si trasformi in pianto e poi lasci il posto alla leggerezza della nostra anima. Dobbiamo vivere, tutto li…