Indro Montanelli e la sua Olivetti Lettera 22
“Nell’epoca del professionismo a tutti i costi, degli specialismi, anche lo scrittore è diventato un mestiere che ha diritto a un biglietto da visita nel portafoglio. È stato credo nell’autunno del 2007 che ho tentato di diventare uno scrittore professionista.Ho aperto una partita Iva e sono andato all’ufficio anagrafe a richiedere l’attestazione, sul documento, della mia professione. Pretendevo soltanto che mi certificassero il mio vivere della mia scrittura, tra libri, interventi sui giornali, letture. Insomma, ero pronto a intervenire patentato, come un professionista con la sua valigetta.
Ecco, quando ho messo Scrittore sul foglio della richiesta, l’impiegata dell’anagrafe, perplessa, ha guardato prima me, poi ha sfilato da un cassetto un foglio. Con la punta del dito ha passato in rassegna un elenco suppongo di professioni, poi si è alzata, è andata a consultarsi con gli altri impiegati, è tornata a sedersi, e mi ha detto Non esiste la professione di scrittore. Ah. E quindi?, le ho chiesto deluso e già sul piede di guerra. E quindi, mi ha detto lei archiviando la pratica, è un hobby”.