Sai cosa? È che quando arrivano sei sempre impreparato a viverle. Le hai sognate, desiderate, inseguite e poi, quando le ferie arrivano, c’è sempre qualcosa di troppo.
Troppi pochi giorni a disposizione, o troppi momenti vuoti da riempire; troppi posti da vedere, o troppo poco tempo per starsene da soli a far niente.
La realtà è che demando sempre troppo alle ferie, pretendo che mi facciano riposare, incontrare persone interessanti, studiare tutto quello che non riesco durante l’anno, leggere l’impossibile. E pretendo anche che mi diano l’idea geniale per cambiare vita e vivere di quello che amo fare, che sono tante piccole cose, da assumere con cautela, a piccole dosi.
Quasi che vivere secondo natura – la mia – sia una terapia che dà effetti collaterali imprevisti. Tipo la presunta libertà, ad esempio. Sì, presunta, perché la libertà assoluta sfocia in anarchia, e l’anarchia non sempre è un bene. E perché in ogni caso, si è sempre dipendenti da qualcosa, o da qualcuno, anche se e quando si è liberi.
Holiday or not holiday? Boh, lo scoprirò tra soli quattro giorni.