Magazine Cinema
Ebbi la fortuna di assistere alla proiezione di Holocaust 2000 da bambino, nel piccolo cinema parrocchiale del mio paese. Ebbene sì, quel diavolo di un parroco aveva una netta predilezione per i film horror, specialmente se vi erano contenuti dei riferimenti anche vagamente biblici, e così mi sono visto in sequenza grandi pellicole come L’esorcista, Rosemary’s baby et similia, mentre i miei genitori erano tranquillamente a casa illudendosi che mi stessi guardando i più raccomandabili Marcellino pane e vino oppure Herbie il maggiolino tutto matto. Credo che in parte si debba ringraziare quel prete se oggi nel mio blog non si parla di ricette o di collanine (con tutto il rispetto per i sempre utili blog di ricette). Holocaust 2000 quindi non poteva che entrare di diritto nella programmazione di quella sala cinematografica visto che l’idea che c’è alla base del film, ai tempi originalissima, è l’equazione “nucleare uguale Anticristo”.Erano anni gloriosi, quelli. Nel cinema si osava ancora molto, nulla era banale o standardizzato come oggi. Non ce ne rendevamo conto allora, ma l’eredità che ci avrebbe lasciato il cinema italiano degli anni settanta italiani fu qualcosa di davvero ineguagliabile. Visto adesso con gli occhi smaliziati di un adulto, Holocaust 2000 è un filmetto che fa sorridere, senza molte pretese, girato in fretta, senza soldi e senza particolari mezzi tecnici. Agli occhi di me bambino, tuttavia, lasciò il segno e ne conservo ancora oggi un ricordo inquietante.
Tra l’altro, questo post dovrebbe tecnicamente appartenere finire di diritto all’interno della rubrica Ricordi, quel progettino (poi un po’ colpevolmente trascurato) che avevo messo in piedi l’anno scorso circa il recupero delle immagini sbiadite della mia fanciullezza. Tempo fa ero riuscito, non senza difficoltà, a far luce su un paio di perle dimenticate, nella fattispecie Circuito chiuso e Patrick. Oggi, con Holocaust 2000 l’impresa appare più semplice in quanto, a differenza dei titoli appena citati, non ho mai dimenticato né il titolo né il nome del protagonista.Già, il protagonista…. Nelle vesti del protagonista di questo Holocaust 2000 c’era un magnifico Kirk Douglas, affermata star internazionale reduce da successi quali Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick, e il kolossal Spartacus, sempre di Kubrick. Probabilmente Douglas non si ricorderà nemmeno di aver lavorato in questo film di De Martino, pellicola evidentemente minore della sua sterminata carriera. A condividere il set con Kirk Douglas c’erano un inquietante Simon Ward, attore inglese recentemente scomparso, e la nostrana Agostina Belli.
La storia raccontata dal film è molto interessante: ne darò un accenno qui di seguito facendo il possibile per non spoilare (ma non garantisco). Kirk Douglas, nella parte dell’ambizioso industriale Robert Caine, ha in progetto di costruire una centrale termonucleare in un non meglio identificato paese mediorientale, progetto che naturalmente trova diversi oppositori: dall’opinione pubblica, al governatore dello stato , fino alla stessa moglie di Caine, proprietaria del 75% delle azioni dell’azienda. Inutile dire che, essendoci di mezzo l’Anticristo, tutti quelli che contrasteranno il progetto di Caine finiranno per morire, uno dopo l’altro, in circostanze violente e poco chiare. Per inciso, alcune delle morti sono particolarmente gore (almeno lo erano per gli standard degli anni Settanta): una tra tutte la fine del governatore, letteralmente “decervellato” dalle pale di un elicottero. Ecco, quella è una scena che ha segnato praticamente tutta la mia vita. Non sono mai più stato capace di guardare un elicottero senza che il mio pensiero tornasse anche solo per un attimo a quella scena. Fine inciso.Sarà con l’aiuto di un sacerdote che Caine troverà diverse analogie tra il suo progetto, rielaborato e tenacemente portato avanti assieme al figlio Angel, e alcuni passi dell’apocalisse in cui viene descritta la Grande Bestia: "Vidi sorgere dal mare una Bestia con dieci corna e sette teste e sulle corna dieci diademi e sulle teste delle scritte blasfeme" (Ap.3-1). Saranno infatti queste, grossomodo, le sembianze della centrale termonucleare di Caine. Ma non sarà questo l’unico riferimento biblico presente in Holocaust 2000: la riunione del consiglio di amministrazione dell’azienda di Caine, per esempio, richiama alla mente l’ultima cena, con Caine al centro del tavolo ad impersonificare il Cristo. Ma il grande “coup de théâtre” del regista sarà la rivelazione del significato dell’espressione “due radice quadrata di duecentotrentuno”, una specie di codice di errore che apparirà, senza alcuna ragione apparente, sullo schermo del computer di Caine (uno di quei colossali “proto computer” che da soli occupano un’intera stanza, avete presente?). Ebbene il significato di “due radice quadrata di duecentotrentuno”… Che faccio? Lo dico? Massì, tanto chi non voleva essere spoilato sarà già andato via… si rivelerà solo allo specchio. Provate a scriverlo su un pezzo di carta, mettetevi davanti allo specchio e capirete: ecco a voi il Cristo e l'Anticristo. Tutti i tasselli iniziano ad andare al loro posto: Caine comincerà a fare due più due (cosa che lo spettatore aveva già fatto dopo un minuto) e cercherà di porre un freno al progetto. L’Anticristo non sarà ovviamente altrettanto disponibile a fare lo stesso. Chi, come, quando e perché…. Beh, quello non mi sembra il caso di rivelarlo.
Alberto De Martino non era nuovo a film sull’Anticristo. Solo pochi anni prima, in risposta al successo de L’esorcista, diresse una ispiratissima Carla Gravina nel suo L’anticristo (1974): un piccolo capolavoro, purtroppo poco conosciuto, che non ha nulla da invidiare al suo più famoso ispiratore. Se vi piace il genere e avete modo di recuperarlo, ve lo consiglio caldamente, così come consiglio il film che è oggetto del post odierno. Holocaust 2000 è un film che sente decisamente tutto il peso dei suoi anni. Visto oggi può lasciare un po’ perplessi: molte sono le ingenuità nella sceneggiatura che, se andavano bene 35 anni fa, non potranno che far storcere il naso allo smaliziato spettatore di oggi. Personalmente, come dicevo, ho avuto più di un motivo per recuperarlo e, dopo tanti anni, godermelo nuovamente spaparanzato sul divano è stato un vero un piacere. Qualcosa è ovviamente cambiato rispetto ad allora (e non mi riferisco solo ai popcorn sgranocchiati freneticamente sulle sedie di legno scheggiato del prete), ma piccoli frammenti del passato sono comunque riemersi e ciò, tutto sommato, mi è bastato.
Chiudo questo post con una piccola riflessione sull’accoppiata nucleare-anticristo ispirata da Holocaust 2000. In quegli anni, esattamente nel 1979, uno dei più terribili incidenti nucleari della storia ebbe luogo nei pressi dell'abitato di Harrisburg (Pennsylvania, USA). La centrale di Three Mile Island rilascio radioattività nell'ambiente a seguito dello scarico all'esterno di un eccesso di vapore che aveva saturato il circuito primario. In seguito al surriscaldamento del reattore vi fu una fuga di radionuclidi gassosi quali lo Xeno e vapori di Iodio. Se è vero che, come si dice, l’Anticristo completerà la sua opera distruttiva al compimento del suo 33° anno di età, la domanda è: quanti anni sono trascorsi dall’incidente di Three Mile Island?
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Tolkien nel rapporto annuale 1931 della Philological Society
Transactions of the Philological Society 1931-32Curato dal Professor G.E.K. Braunholtz1° ed. 1933David Nutt (A.G. Berry)LondraRilegatoSabato 16 maggio 1931, il... Leggere il seguito
Da Tolkieniano
COLLEZIONISMO, CULTURA, LIBRI -
“La giovinezza” di Paolo Sorrentino: la sceneggiatura dell’ultima fatica del...
“Ho perso i migliori anni della mia vita. Tu hai detto che le emozioni sono sopravvalutate, ma è una vera stronzata, le emozioni sono tutto quello che abbiamo”. Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
Play it Loud The Story of the Marshall Amp Guitar's Documentary on Blog...
Contacts and Newsletter Blog Chitarra e Dintorni Il presente blog non costituisce testata giornalistica, nè ha carattere periodico, essendo aggiornato in... Leggere il seguito
Da Empedocle70
CULTURA, MUSICA -
Il Cinema Ritrovato all’insegna di Bergman, Keaton e Welles
L’avrete sentito molte volte: “È un festival da non perdere”, tanto che questa frase potrebbe risultare insignificante alla maggior parte delle persone. Leggere il seguito
Da Mattiabertaina
CINEMA, CULTURA -
Le streghe di Salem
Eccoci con un nuovo articolo riguardante la rubrica “Il cinema del Diavolo”, stavolta scomodiamo il musicista-regista Rob Zombie con questo “Le streghe di Salem... Leggere il seguito
Da Fabio Buccolini
CINEMA, CULTURA -
Clear eyes, full hearts, can’t lose… ovvero… di Friday Night Lights, Taylor...
In questa grigia e piovosa domenica di novembre giugno la nostra meteoropatia è bilanciata dall’hype ipermegagalattico per la seconda stagione di True Detective. Leggere il seguito
Da Cineclan
CINEMA, CULTURA