Qualche giorno fa mi è capitato di scrivere per Non Solo Turisti un post un po’ riflessivo sulle sensazioni suscitate da un viaggio che ci riporta in un luogo in cui siamo già stati. Nell’articolo (che potete leggere qui) mi soffermavo in particolare sull’accostamento che mi ritrovo a fare, una volta tornata a casa, tra fotografie che ritraggono lo stesso posto in momenti diversi.
Cercando poi di scoprire se fossi l’unica a soffrire di questa strana sindrome, quella del ritorno, mi sono confrontata online con altre persone, travel bloggers e non, ed ho scoperto che non sono affatto malata, anzi! Certo, c’è chi preferisce non tornare in luoghi che ha già visto perché “il mondo è grande e vorrebbe vedere più posti possibile”, salvo poi pensare di ritornare con pupo al seguito in posti meritevoli per condividere l’esperienza con i figli (cit. Giorgia – Priorità e Passioni; Monica – Viaggi e Baci). Ma c’è anche chi come me subisce il fascino di un luogo talmente tanto che decide di ritornarci per sentirsi un po’ come a casa, ma lontano da casa. Per “tornare nelle città che ci sono più simili” (Claudia – La bussola e il diario). Per “poter camminare senza cartina, cercare e ritrovare (a Parigi, n.d.a.) quella vecchia panetteria che faceva i veri macaron artigianali, e poi potersi permettere di girare per i quartieri dove non c’è nulla da vedere e capire che solo ora cominci davvero a conoscere un po’ la vera Parigi” (cit. Patrizia – Pat Camperlife). Perché “c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, oppure qualche cosa di già visto da verificare se è rimasto uguale oppure è cambiato” (cit. Claudia – La bacheca di Mafalda). Perché “dopo tante volte non sono ancora riuscita a visitare il mercato. Magari la prossima volta.” (cit. Alessandra – 21 Grammy). Perché tornare è come “rivedere il proprio amato, ma ancor più pieno di passione” (cit. Sara – Travelgum). Per “rivedere una città magica, ma sempre diversa da come la ricordi” (cit. Monica – Turista di Mestiere). Perché “le Dolomiti le hai nel cuore” (cit. Andrea – Volo gratis). Per “ritrovare la bellezza e il fascino del posto, ma anche per l’amicizia, quella vera che stravolge i posti e li rende speciali ogni volta” (cit. Giorgia).
Ecco, trovandomi a condividere tutti questi pensieri, mi sono accorta che viaggiando ognuno di noi trova un proprio luogo del cuore (e spesso più di uno) in cui è sempre felice di fare ritorno. E non c’è noia in una partenza che ti riporta proprio dove volevi tornare, perché comunque parti con la stessa eccitazione della prima volta. E con la consapevolezza che, oltre a un caloroso bentornato, troverai ad attenderti nuove emozioni e vivrai ogni cosa con entusiasmo, proprio come se fosse la prima volta.
Quando poi ad aspettarti sulla porta di casa trovi i proprietari del B&B con i quali sei stato in contatto tutto l’inverno, anche se hai soggiornato da loro solo per una notte l’estate precedente, e questi ti accolgono con un sorriso, un abbraccio e un affettuoso “Non dobbiamo spiegarvi niente, tanto sapete già tutto”, o quando alla fine di un weekend ti intrattieni a chiacchierare del più e del meno al negozio di famiglia perché non vuoi ripartire e ti senti anche tu parte di quella famiglia, anche se l’hai conosciuta solo due giorni prima, capisci che hai fatto la scelta giusta e che hai trovato degli amici, oltre ad una casa, da cui vorrai sempre tornare.Come ormai saprete, uno dei miei posti del cuore è senza ombra di dubbio la Scozia. Tutta quanta. Ormai non ci torno dal 2009 e mi manca. Molto. La lista però si è allungata e ora include, per l’Italia, anche il Trentino e l’Umbria. E voi, avete un posto speciale in cui tornate abitualmente o tornereste ad occhi chiusi qualora se ne presentasse l’opportunità?