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Homi 2014: il lifestyle in fiera a Milano
Creato il 22 gennaio 2014 da Scaccoalleregine @ScaccoALeRegineCi siamo quindi dirette armate di pass e reflex verso il nuovo polo fieristico di Milano.
L'HOMI, fino all'anno scorso conosciuto come Macef, è la grande fiera dedicata al lifestyle della persona: la casa e i suoi spazi, ma soprattutto i suoi oggetti, la cucina, le decorazioni e la personalizzazione dell'ambiente, della persona stessa e del suo quotidiano.
Insomma tutto quello che potrebbe finire nel calderone del lifestyle, tutti quegli oggetti che bramiamo per la nostra cucina o il nostro soggiorno, tutti quegli allestimenti fighi che vediamo su Pinterest per cui spesso ci siamo chieste "ma esisteranno davvero?".
Sì, esistono e l'Homi ne era pieno, insomma ci siamo riempite gli occhi di cose belle e di tanto dolore perché, essendo una fiera dedicata agli operatori del settore, non era possibile fare acquisti come privati.
Il nostro scopo era quello di individuare i trend e le nuove proposte dei distributori e delle grandi aziende.
Per ciò che concerne lo stile della casa, complementi d'arredo e accessori, di estremamente nuovo abbiamo visto ben poco: il trend shabby-country-chic è ancora molto presente (per fortuna, altrimenti milioni di case di italiane home-victim sarebbero già da smantellare!) e gli si affiancano più o meno timidamente il trend industrial-american-style e un po' di atmosfera cottage di montagna.
Quindi ancora colore di base preponderante il bianco, il crema, il grigio spazzolato, abbinati al rosa, al rosso, al verde chiaro. I colori più vivaci si fanno spazio nel trend americano e negli oggetti di design come quelli proposti ad esempio da Seletti.
Avremmo voluto vedere, soprattutto Rossana, anche allestimenti più minimal e legati al design nordico o giapponese magari con elementi zen o feng shui.
Lo stand più bello in questo settore è stato sicuramente questo di Fiorirà un Giardino, con una bellissima area pranzo, ve l'abbiamo messa anche sulla nostra pagina di Facebook, ed una sezione da esterni davvero incantevole con dei morbidi rami di betulla che abbracciavano, come un arco romantico, dei tavolini in legno invecchiato. Il tutto era decorato con dei porta fiori trasparenti in vetro che scendevano da questi archi di arbusti. Davvero stupendo.
Tra le eccellenze italiane spiccava sicuramente il bellissimo stand dedicato al vetro di Murano.
Per quel che riguarda gli accessori food c'è letteralmente un'invasione di prodotti dedicati al cake design: silicone a volontà in colori pastello, stampi per cake-pops, attrezzi per la decorazione e la sugar art. Praticamente tutte le aziende che hanno a che fare col cibo hanno inserito una linea piuttosto corposa dedicata al mondo dei dolci; persino Bialetti, nota ai più per il caffè, offre un'ampia scelta di prodotti a tema.
Ovviamente tema portante di questi stand erano cupcakes e cakepops, dolci che non trovano molto il nostro consenso.
Sono belli da instagrammare ma il sapore, prettamente di zucchero, non è di certo paragonabile a quello di un dolce serio di pasticceria italiana o anche solo di una semplice torta di mele casalinga.
Eppure sono tutti pazzi per glasse, fondenti e decorazioni di zucchero color pastello.
Un altro minimo comune denominatore di questi stand erano le macchine, da attaccare alla corrente elettrica, per fare mini cupcakes, mini panini, mini waffles e qualsiasi altro tipo di dolcetto.
Il reale vantaggio di queste macchine, che fanno sei pezzi alla volta, ci sfugge visto che, accendendo il forno con una teglia grossa, in una sola volta si possono infornare panini per un intero pranzo di Natale, ma sono comunque interessanti e possono anche essere un'idea regalo diversa.
Gli oggetti più belli e che abbiamo desiderato di più di questa sezione erano senza dubbio le planetarie KitchenAid in acciaio colorate e le cocotte di Le Creuset.
Una parentesi carina aver individuato in giro nei vari stand i partecipanti della seconda edizione di Masterchef Italia: Tiziana la vincitrice e gli altri due ossi duri Maurizio e Andrea.
Quindi i trend che conosciamo continuano a farsi strada con decisione e l'oggettistica che abbiamo visto ci è piaciuta parecchio, davvero una fitta al cuore tornare a casa a mani vuote, anziché col camion!!!
Ampio spazio dedicato anche al gioiello e alla bigiotteria, in verità un po' più deludente, ad eccezione di pochi marchi con proposte interessanti e nuove o con notevoli idee di classici rivisitati e delle grandi firme come Alcozer & J. per la tradizione del gioiello antico o Sodini per il contemporaneo.
Per il resto i prodotti presentati ci sono sembrati ancora legati a trend già passati -molto plexiglass, colori neon, corde e catene mixate- o troppo vistosi e di non proprio alta qualità.
Abbiamo scoperto però un brand interessante che è Stamerra, azienda italiana di Trezzano sul Naviglio, che produce stupendi bracciali in oro placcato e preziosa pelle di rettile o struzzo in una miriade di colori.
Ci sono piaciuti soprattutto i bangle sottili magari indossati con diversi colori mixati insieme.
I bracciali Stamerra sono già diventati il nostro musthave!!!
Ed ora il momento delle conclusioni marziane sulla giornata ed alcune nostre annotazioni sparse:
1) Esistono brand che fanno una fiera per farsi pubblicità ma ti dicono "No foto" che è un po' come scrivere uno status su Facebook e scriverci No Like.
2) I Cupcakes possono piacere veramente solo a chi non capisce una mazza di cibo.
3) La tv ingrassa un sacco ed è meglio se noi non ci andremo mai.
4) Le chips di patate che fanno fuori dalla fiera sono buone.
5) Non è carino dire al testimonial di un brand "Certo che la sfruttano proprio" (Cit. Gloria)
6) Al terzo stand abbiamo capito perché la gente si porta il trolley.
7) Non abbiamo invece capito come possano alcune donne girare tutto il giorno una fiera con scarpe tacco dodici.
8) Alle fiere si mangia sempre e questo è un bene.
9) In Ungheria son fermi al mogano lucidato anni '70 ma ci costruiscono lettini avveneristici dotati di televisione; a quando il seggiolone in radica?
10) Abbiamo visto attrezzi Technogym di alto design, solo la cyclette costava 7.000 euro; troviamo sempre conferme: lo sport non fa per noi.
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