Hope e wittelsbach

Da Teoderica
Belli e maledetti.
Ambiti e desiderati.
Sfuggenti e presenti.
Sono due diamanti blù , uno si chiama Hope e l' altro Wittelsbach, acquisiscono il nome dai loro proprietari che li hanno conservati per qualche tempo.
La loro brutta fama avrebbe ispirato scrittori come Alexandre Dumas e Edgar Allan Poe.
Jean Baptiste Tavernier, uomo di fiducia di Luigi XIV e trafficante di preziosi, portò con sè dall' India Hope che forse era un unico pezzo, unito a Wittelsbach.
Forse Tavernier rubò il prezioso ad una divinità indiana, i cui adepti lanciarono una maledizione.
Tavernier lo vendette a Luigi XIV.
Tavernier farà poi bancarotta e morirà da lì a poco.
Hope rimarrà tra i gioielli della Corona francese sino alla Rivoluzione . Hope passerà in varie mani, scomparirà e riapparirà, in Turchia, in Russia, poi a Parigi nelle mani di una ricca miliardaria a cui capiterà ogni sventura. Oggi Hope è al museo di storia naturale di Washington.
L' altro diamante blù appartiene alla casata dell' imperatrice Sissi. Wittelsbach rimarrà in Baviera sino ad essere venduto per problemi economici. Comincerà da allora a scomparire e a riapparire come un fantasma, fino a che viene venduto al doppio del suo valore nel 2008, ad un' asta di Christie's a Londra, al gioielliere Lawrence Graff.
immagine di Teoderica

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