Prima di poter assaggiare qualche prelibatezza sono stati elencati i motivi per cui gli insetti e le alghe potrebbero essere, in un futuro prossimo, una costante nella nostra alimentazione. Esistono circa 1700 insetti edibili e si possono trovare in qualunque stagione dell'anno, sono puliti ed è facile controllare le condizioni di sanità in un allevamento. La FAO consiglia a un essere umano di 70 kg di assumere 35g di proteine al giorno e 100g di insetti (come le cavallette) ne forniscono 20g. Oltre alle proteine contengono vitamine, sali minerali, acidi grassi insaturi (i famosi omega 3 e omega 6) e alcuni posseggono un esoscheletro composto di chitina la quale viene metabolizzata in chitosano, ottimo contro il colesterolo. Le alghe non sono da meno: hanno pochi grassi, ma sono ricche di sali minerali, di oligoelementi, di vitamine e di amminoacidi; inoltre in alcune specie sono presenti alginati che rivestendo l'interno dello stomaco aiutano a prevenire disturbi di acidità e fastidi. Detto questo hanno servito un'insalata di Wakame (Undaria Pinnatifida) coltivata in Francia lungo le coste bretoni. Era condita con olio, sale e limone e personalmente l'ho trovata un po' viscida. Devo dire che io non amo particolarmente nemmeno la comune insalata: ho la sensazione di mangiare carta. Gli altri spettatori hanno invece apprezzato e assaggiato senza indugi, diversamente è avvenuto per le camole. Le camole del miele (Galleria Mellonella) sono state servite dopo essere state fritte. La falena depone le uova negli alveari e, una volta schiuse, le larve divorano la struttura cerosa dell'alveare, le larve delle api e il miele, grazie al quale la loro carne assume un sapore dolciastro. Dopo i primi tentennamenti praticamente tutti ne hanno assaggiata una. La consistenza è morbida tipo gamberetto, ad un primo assaggio non mi sembrava che avesse un particolare gusto, successivamente ho sentito e apprezzato la dolcezza. Avrei voluto mangiarle come se fossero caramelle.
Ovviamente non tutti gli insetti ne tutte le alghe si possono mangiare, recentemente è uscito il caso di qualcuno che ha fatto una scorpacciata di scarafaggi e poi è morto. A nessuno di noi (forse) verrebbe in mente di mangiarsi tonnellate di carne per di più di topo. Allo stesso modo bisogna fare attenzione alle alghe con tossine nocive per l'uomo.Dopo un paio di domande da parte di un pubblico interessato, una seconda degustazione ha creato un notevole brusio: grilli (Acheta Domesticus) e sushi. Sushi? Sì, perché ciò che tiene insieme le varie rondelle di sushi è un'alga: l'alga Nori (Porphyra Umbilicalis). Il sushi e quindi l'alga è stato mangiato senza alcun problema, il grillo no. Qualcuno non ha osato o non è riuscito a mettersi in bocca un grillo fritto e sentirlo scrocchiare sotto ai denti. Io ne ho mangiati un paio ed è stato strano: ha un consistenza particolare e sembra che sappia di tonno. Il grillo ha forse un gusto e un sapore molto più vicino a quelli riscontrabili nei nostri piatti, ma io ho preferito le camole.Il Museo delle Scienze di Trento ci ha lasciato delle schede con alcune ricette:
- Supréme di larve
- Finocchi, puntarelle e wakame
- Frittelle di grilli
- Nori affogate al vino rosso