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Horror in cucina: libro di recette su come cucinare animali domestici ed altri.

Creato il 27 febbraio 2012 da Cribassi
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HORROR IN CUCINA:  LIBRO DI RECETTE SU COME CUCINARE ANIMALI DOMESTICI ED ALTRI.
Sta per uscire un libro che ha bisogno di una solida e corposa «excusatio non petita» (scuse non richieste) in prefazione, prima di addentrarsi nel suo originale contesto
È raro che lo scrittore presenti le sue scuse e qualche parola di doverosa cautela all’inizio del testo e non alla fine. (...) Qui invece l’autore, Tebaldo Lorini, inizia la sua introduzione con questa frase: «Non vorrei proprio iniziare un libro con delle scuse ». E infatti snocciola le prime due pagine permeate del timore di non essere capito, di urtare la sensibilità del lettore, di rappresentare un mondo confinato nel passato remoto, che non avrebbe alcun bisogno di essere riportato a galla. E giù con altre scuse (non petite, ma pentite?).
Ma che razza di libro è, vi chiederete? Argomenti scabrosi, sesso impuro, necrofilia, pedofilia, riti satanici, pozioni venefiche per suocere, mogli e mariti non più tollerabili? Macché,peggio ancora.Sono le«ricette proibite».
E non vi venga in mente di pensare alle cibarie che la storia ( e la fantasia) ci hanno consegnato quali potenti afrodisiaci: l’aragosta, le ostriche, il cioccolato, il Parmigiano Reggiano (magari, visto che son di quelle parti) e così via. Niente di tutto questo. Si tratta di gatti in umido, ragù di gazze ghiandaie e corvi,scoiattoli alla brace,cigni all’arancia, rondini in salmì, ghiri al miele e altre leccornie simili.
Se, dopo avere letto un indice simile (parziale e citato a braccio), a qualcuno venisse l’idea di lasciare il libro sullo scaffale del venditore, non abbia tutta questa fretta e non si faccia prendere da un eccesso d’ingiustificata sensibilità.Provvederanno le iniziali pagine, anche troppo numerose, in cui l’autore sente il dovere di spiegarci per quale arcano motivo, in occidente non si mangiano il cane e il gatto, mentre nella più liberale (in senso gastronomico) Cina, la filosofia alimentare vuole che si possa e si debba mangiare tutto quello che è vivo e si muove sulla faccia della terra.
Non che il Nostro auspichi un futuro culinario simile a quello dei cinesi, ma ci mette quasi trenta pagine a cercare di spiegarci perché, tutto sommato, mangiare rosticini di rondine e cicogne (rigorosamente quando non portano bambini) brasate, non sia poi così scandaloso.
(...) . Nel primo capitolo il Nostro si addentra nella spiegazione del famoso adagio «non dire gatto se non è nel sacco».Un suo caro amico gli ha infatti spiegato che non si può ammazzare un gatto con uno stiletto o un colpo sul collo, perché quello s’incazza e mena unghiate e morsi a tutto spiano vendendo ben care le sue sette vite. Va dunque messo in un sacco e sbattuto (immagino otto volte) contro un muro.
by di Oscar Grazioli - 25 febbraio 2012
TUTTO L'ARTICOLO QUI: http://www.ilgiornale.it/interni/caro_amico_ti_mangio_ecco_ricette_dellorrore/25-02-2012/articolo-id=574002-page=0-comments=1

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