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Horror "rosa"? Con Irene Pecikar si può!

Da Chichili123

Horror
La copertina della collana Chills si tinge di rosa. Un colore diverso e speciale, come lo è il racconto che si cela dietro a quella faccia inquietante, "addolcita" da sfumature che variano dal fuchsia al pink. Speciale perché scritto da una donna, Irene Pecikar.Conosciamola in questa mini intervista "3 domande in 3 minuti":
1.) Irene, sei un'autrice poliedrica. Presentati al nostro pubblico!Horror
Sono prima di tutto una lettrice onnivora. Amo scrivere. Ho iniziato nella prima adolescenza e non mi sono mai fermata. Negli ultimi anni ho dato una svolta alla mia vita cercando di far coincidere la mia passione con la mia attività principale. Ho frequentato corsi di giornalismo, correttore bozze iniziando a collaborare da freelance con case editrici, siti e riviste femminili. Ho scritto tre romanzi brevi e curato alcune antologie. Ho un blog letterario Tuttosuilibri.com e collaboro con Sololibri.net 
 proponendo recensioni e interviste. La passione per l'horror e il paranormal è nel mio Dna, direi, me lo ha trasmesso mia madre assieme al gusto per il giallo. Sono cresciuta leggendo Agatha Christie, King, Poe, scoprendo poi Cortázar, ma non solo. Mi piacciono, però, anche le trame noir e poliziesche, meglio se condite con storie passionali. E ovviamente questi sono i generi che, oltre a leggere, scrivo.
2.) È più facile far piangere o tremare di paura con un racconto?
Far tremare, senza dubbio. Ognuno di noi ha della paure, spesso in comune con gli altri, ma trovare la leva per far tremare il lettore non è così immediato. È necessario scavare un po’ nella psiche, caratterizzare bene il personaggio e far affiorare le angosce e i timori che ognuno ha più o meno celati dentro di sé.

3.) Parlaci del tuo racconto "La casa ai margini della dolina".

La casa ai margini della dolina nasce da un incubo ricorrente. Ho scelto di metterlo per iscritto. Infatti è la prima scena del racconto su cui ho costruito poi la trama. La protagonista è una donna e una madre, psichiatra, pronta a penetrare negli ingranaggi inspiegabili, tortuosi e agghiaccianti che suo malgrado incontra. È ambientato in luoghi che conosco bene e dove non mi addentrerei mai la notte.
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