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Horror Street: Intervista con Jeff Strand

Creato il 16 giugno 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Horror Street: Intervista con Jeff Strand
Intervista con Jeff Strand:
[Alessandro Manzetti] La passione per la scrittura ha sempre accompagnato la tua vita, fin da bambino. L’Alaska, Spider Man e il Falstaff, cosa significano per te? Quale è il momento in cui hai capito che la passione si stava trasformando in un vero lavoro?
[Jeff Strand] Ho vissuto a Fairbanks, in Alaska, fino a quando avevo quindici anni, anche se, per ironia, penso che siano stati gli miei otto anni vissuti in Ohio che mi ha fatto giurare di non vivere più in un posto dal clima freddo. Bowling Green, Ohio, in quel posto il vento è così freddo che hai la sensazione di  essere accoltellato da ghiaccioli. Ero un fan ossessivo di Spider-Man fin da quando ero ragazzino, anche se non ho conosciuto il personaggio attraverso i fumetti, ma da uno show televisivo chiamato The Electric Company. Spider-Man è uno dei supereroi più chiacchieroni che ci sono in giro, ma su The Electric Company era completamente muto, tranne che sui fumetti dove parlava attraverso le bolle dei pensieri. Invece di gente come il Dottor Octopus e Goblin, Spider man avrebbe dovuto sconfiggere i malvagi che facevano cose davvero orribili, come rubare lettere dalle parole. Quando ero in quinta elementare, ho scritto una serie di brevi storie con Falstaff di Borgogna, una delle quali è stata pubblicata in una sezione speciale del Daily News Miner dedicata alle storie dei bambini. Allora non mi rendevo conto che "Falstaff"si riferiva a Shakespeare; io avevo fregato quel nome dal manuale dei giocatori di Dungeons & Dragons!
[AM] Il successo arriva con il tuo romanzo Pressure (2006). Un inquietante thriller psicologico che racconta una storia di amicizia che diventa un inarrestabile percorso di sangue e di orrore, dall’infanzia fino all’età adulta. La pressione è il titolo giusto, è proprio quella l’emozione che riesci a trasferire al lettore, una pressione che sale costantemente dopo ogni pagina. Quale è il lettore ideale di Pressure? Cosa sta cercando?
[JS] Il lettore ideale è qualcuno che sta cercando un romanzo thriller o horror incentrato su un personaggio. Pressure ti porta in alcuni posti davvero oscuri, ma è decisamente il mio libro più mainstream. Chi desidera solo una lettura divertente, da spiaggia, non apprezzerebbe qualche spavento che il libro evoca, perché accadono alcune cose maledettamente terribili. Credo che nella maggior parte dei casi, se ti piacciono i romanzi thriller e horror, e non ti dispiace una storia che può essere un po’ inquietante, sei il target giusto per Pressure 
Horror Street: Intervista con Jeff Strand
[AM] Hai scritto molti racconti, nella tua raccolta Gleefully Macabre Tales il tuo umorismo riesce a trovare grande spazio e spessore, perfettamente bilanciato nell’ambito del genere. Quale è il tuo rapporto con questo tipo di narrativa? Il racconto offre più libertà e opportunità per esprimere alcune tue caratteristiche?
[JS] Ogni racconto che ho scritto negli ultimi dieci anni è stato dedicato a un progetto specifico, non mi è mai venuta in mente un’idea e ho pensato:  "Hey, ho intenzione di scrivere un racconto!" Quando le idee escono  dal nulla, sono sempre idee per romanzi - Devo lavorare molto per trovare una grande idea per un racconto. Ma, sì, i racconti sicuramente offrono più libertà. Posso scrivere dal punto di vista di personaggi veramente riprovevoli, o scrivere storie che sono di gran lunga più stupide e surreali di quello che avrei fatto in un romanzo completo. Qualcosa come Burden è così squallido che non avrei mai sostenuto quel  tono per un libro intero, e un racconto come  Mr. Twitcher's Miracle Baby-Chopping Machine è molto più bizzarro di qualunque cosa riesca mai scrivere in un romanzo. Dovendo fare una scelta tra scrivere solo romanzi o solo racconti, sceglierei i romanzi. Ma i racconti offrono la possibilità di sperimentare e di divertirsi parecchio.
[AM] Se la tua vita fosse un libro, quale sarebbe il titolo, come sarebbe illustrata la copertina?
[JS] Si sarebbe chiamato Scrivere libri non è così divertente come si pensa, la copertina  mi avrebbe ritratto seduto davanti a un computer a fissare lo schermo. Se tu poi avessi acquistato l’edizione speciale per i collezionisti, avresti potuto vedere sullo schermo che stavo facendo qualche casino su Facebook.
[AM] Nel tuo recente romanzo Dweller (2010) torni sul tema dell’amicizia, raccontando un insolito e duraturo rapporto tra un ragazzo e un mostro, una creatura umanoide. Parli della diversità, di solitudine, costringi il lettore a chiedersi quale sia davvero il mostro. Dweller è un romanzo che si distingue dai clichè della letteratura horror, ed è ricco di allegorie. Come sei riuscito a rendere plausibile questa storia, l’esistenza della creatura e la sua amicizia con un essere umano? E’ un romanzo molto diverso da Pressure, hai cercato di raggiungere un target di lettori più eterogeneo?
[JS] Quando mi è venuta l'idea, avevo pensato a una creatura, un rettile, che vive in un pozzo ... ma con quel tipo di premessa, il racconto sarebbe immediatamente diventato di pura fantasia. Per rendere la cosa più plausibile, ho cambiato la creatura in una bestia tipo Bigfoot. L'amicizia tra il mostro e il ragazzo, Toby Owen,  evolve molto lentamente, ho dovuto lavorare parecchio per far sostenere questo rapporto nel corso degli anni cinquanta o sessanta, soprattutto dopo quando Toby è cresciuto e non ha davvero avuto più bisogno di frequentare un mostro della foresta. Ciò che amo di più di Dweller è che quando la gente ascolta la premessa, pensa "Come potrebbe funzionare?" Ma i lettori sembrano credere davvero nella possibilità di questo strano rapporto e si godono il libro. Dweller è stato scritto appositamente per la collana horror di Leisure Book, avevo appena pubblicato Pressure così mi sono orientato esattamente verso lo stesso target di pubblico. L'ultima cosa che vorrei fare è scrivere lo stesso libro più e più volte, con Dweller mi sono concentrato maggiormente sull’ impatto emotivo (è il primo libro che ho scritto in cui ho cercato di far piangere il lettore), ma non ho cercato di andare verso un diverso tipo di lettore. Ho solo voluto offrire allo stesso tipo di lettori un'esperienza molto diversa.
Horror Street: Intervista con Jeff Strand
[AM] Preferiresti andare a cena con un agente letterario per un importante contratto o avere per un’ora i poteri di Spider-Man?
[JS] Questa è la domanda più difficile alla quale abbia mai dovuto rispondere! La cosa responsabile, matura da fare sarebbe quella di andare a cena con l’agente per il contratto, ma temo che sceglierei i poteri di Spider-Man per un'ora. Quindi ... si può farlo accadere davvero, o si trattava solo di una domanda per l’intervista?
[AM] Raccontaci qualcosa dei tuoi ultimi romanzi Mandibles e Wolf Hant, e dei nuovi progetti che stai portando avanti
[JS] Mandibles è una nuova edizione di uno dei miei romanzi più vecchi con una copertina nuova di zecca e ad alcune piccole revisioni. Si tratta di formiche giganti killer  che vanno su tutte le furie a Tampa, in Florida. Probabilmente non vi serve sapere molto di più. Se vi piace l'idea di un romanzo con le formiche giganti che uccidono un gruppo di persone, potreste godervi Mandibles. Se invece pensate che sembra un'idea stupida, non è il libro per voi. Wolf Hunt parla di due teppisti di nome George e Lou, che sono assunti per trasportare un uomo in una gabbia. Gli viene detto che è un lupo mannaro. Infatti, lui lo è davvero, e gli scappa. Succedono cose brutte. Si tratta di un cruento e divertente mix tra il romanzo poliziesco e l’horror. Un altro mio libro recente è Fangboy, una favola molto dark. Alla fine di quest'anno uscirà un novella suspense chiamata Faint of Heart, mentre per la prossima estate sarà il turno di una commedia horror intitolata A Bad Day For Voodoo. Poi, un sacco di altre cose.
Horror Street: Intervista con Jeff Strand
[AM] e ora, le due classiche domande di Horror Street:
In questa rubrica cerchiamo di comprendere i nuovi scenari della letteratura horror, attraverso l’esperienza diretta degli autori. Quali sono le nuove tendenze dell’horror? Puoi segnalarci nuovi autori che stanno portando avanti progetti originali?
[JS] Ovviamente, il trend degli zombie è ancora in salita, anche se penso che il filone dei mash-up (Moby Dick With Zombies!) stia cominciando a svanire. Con il self-publishing che diventa sempre più "legittimo" speriamo di iniziare a vedere progetti originali, molto più selvaggi, che non devono passare attraverso un ufficio marketing. Al momento, nonostante la libertà che l'auto-pubblicazione offre a un autore, siamo ancora vedendo più o meno le stesse cose. (Io non ho scuse per questo- i miei quattro romanzi auto-pubblicati parlano di vampiri, zombi, lupi mannari, e insetti giganti.)
[AM] Lasciamo immaginare al lettore di percorrere una strada oscura e solitaria per tornare a casa, e di dover girare l’angolo. Cosa (o chi) incontrerà?
[JS] Un clown. Con gli artigli. E le zanne. E una motosega.
Grazie Jeff per essere stato ospite del Posto Nero
leggi l'intervista in inglese
Horror Street: Intervista con Jeff Strand
Profilo: Jeff Strand (1970 Baltimore, Maryland). Ha scritto diversi racconti, pubblicati nell'antologia Gleefully Macabre Tales (finalista allo Stoker Award 2008 nella sezione Best Collection), e romanzi, tra i quali Pressure (finalista allo Stoker Award 2006 nella sezione Best Novel), Dweller (finalista allo Stoker Award 2010 in corso, nella sezione Best Novel), Mandibles, Wolf Hunt, Fangboy. E' in uscita per fine anno la sua novella Faint of Hearth
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