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Horror Street: Intervista con Michael Laimo

Creato il 03 aprile 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
Intervista con lo scrittore Michael Laimo
[Alessandro Manzetti] Sei da sempre un grande appassionato di horror, dal cinema alla letteratura. Poi hai deciso di iniziare a scrivere. Puoi raccontarci qualcosa di quel giorno, quando per la prima volta hai riempito dei fogli bianchi con una tua storia?
[Michael Laimo] Beh ... ho comprato un notebook in bianco e nero e ho iniziato a scarabocchiare alcune cose. Ecco come è cominciato tutto. Inizialmente ho scritto haiku, qualche poesia. Poi sono passato presto a piccole vignette horror molto sanguinarie, non proprio storie, che si sono evolute in interessanti piccoli plots. Sono stato molto tempo dietro a queste cose, la mia prima storia pubblicata è in quel notebook che ti dicevo. Il libro è pieno di roba, ogni pagina è densa di scrittura. Sì, ero molto determinato allora, è stata una bella sensazione scoprire qualcosa dentro di me, quello scrittore che sono riuscito a portare alla luce. La cosa mi faceva sentire bene, così ho continuato a scrivere, sempre più, ho comprato un portatile, poi un computer. Sono entrato in alcune chat room, e ho frequentato il gruppo di scrittura Dark Echo su AOL. Per tutto il tempo ho continuato a scrivere, arrivando a contare più di 100 lavori respinti e 1 storia pubblicata. Poi anche altre opere sono state respinte, ma ho iniziato a ottenere i primi piccoli successi di vendita (RIP, Webzine di una piccola casa editrice), e non riuscivo a contenere il brivido che mi attraversava. Scrivevo e pubblicavo davvero! E 'stato meglio del sesso (perché allora impegnavo tutto il mio tempo libero per scrivere, senza andare a caccia di ragazze e poter fare sesso, quindi doveva per forza essere meglio, per definizione) e cercavo di fare cose migliori, più importanti. Da questo punto in avanti, ho scritto un sacco di racconti, e li ho mandati a diverse piccole riviste. Qualcosa sono riuscito a farmi pubblicare, vivendo nello stesso tempo un milione di rifiuti. Ma è stata una esperienza divertente, così ho continuato, e abbastanza presto ho pubblicato diversi racconti brevi, tutti horror (sono sempre stato un appassionato di horror, quindi non c'era altra strada per me). Dopo alcuni anni, ho scritto il mio primo libro Atmosphere, e sono andato a qualche convention horror per avere qualche consiglio da scrittori più esperti. Ho incontrato molte grandi persone, e ho capito che sarei riuscito a trovato la mia nicchia. Sono stato a un banchetto per il Bram Stoker Award a New York,  e vi ho incontrato l’editor della casa editrice Leasure, e gli ho dato il mio libro. Due anni dopo mi è stato accettato, e dopo due altri anni il libro è stato pubblicato
[AM] Hai pubblicato oltre 100 racconti,  su diverse riviste e nelle antologie  Demons, Freaks, and Other Abnormalities, Dregs of Society e Dark Ride. Quali sono i temi più ricorrenti nei tuoi racconti? Per le caratteristiche e esigenze della narrativa horror, quali sono secondo te i punti di forza e di debolezza del racconto breve, rispetto al romanzo?
[ML] Ho sempre avuto la tendenza a scrivere storie con elementi soprannaturali, suppongo perché non sono mai stato abbastanza spaventato da qualcosa che nella maggior parte dei casi era difficile da credere. Ci sono eccezioni, naturalmente, come L'esorcista, Il presagio, La notte dei morti viventi. Ecco alcuni esempi supremi di storie che partendo da  un soggetto irreale riescono a soffiargli dentro vita rendendoli in qualche modo credibili, anche per appassionati di horror più esigenti. Questo modello narrativo io lo definisco horror serio, ed è un elemento che mi sforzo di portare nel mio lavoro. Come lettore e  come appassionato cerco il lato reale dell’ orrore, l'elemento credibile, cerco di fare ogni tentativo per dare alla mia produzione questa caratteristica. Ritengo che, nonostante gli elementi impossibili presenti in molte delle mie storie, c'è qualcosa di serio che attira il lettore e dice: "Ehi ... questo potrebbe accadere, lo sai." Così ... Ho scritto di mostri, insetti giganti, demoni, fantasmi, vampiri, creature, e simili.
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
[AM] Il tuo primo romanzo, Atmosphere, finalista al Bram Stoker Award come miglior primo romanzo, si apre con un uomo gravemente ferito che stringe tra le mani uno strano oggetto, e sussurra le sua ultima parola “atmosfera” all’orecchio del detective Frank Ballaro. Senza svelarci troppo, puoi sussurrare qualcosa anche tu alle nostre orecchie, farci capire cosa è questa atmosfera, e dove vuole portarci?
[ML] Atmosphere è il mio primo romanzo scritto e pubblicato. Si tratta di un romanzo di genere trasversale, poliziesco-procedurale. Ciò che è interessante del libro è che era iniziato come una di quelle vignette nel notebook di cui ti ho parlato. Era composto da circa 6000 parole, una sola scena, un uomo in un vicolo che trova questo strano oggetto che gli fa compiere alcuni atti orribili, come uccidere un ratto, mangiarlo per poi masturbarsi con il suo sangue. Vi sto prendendo in giro!!! Nel complesso, Atmosphere unisce tutto quello che mi era piaciuto dei libri che avevo letto fino a quel momento. Ci sono elementi di suspense, horror e Sci-Fi che, a mio parere, potrebbero soddisfare qualsiasi lettore appassionato di quei generi. L’atmosfera stessa potrebbe essere l'oggetto, o il potere che la controlla e le persone che hanno la sfortuna di trovarla.
[AM] Dovendo usare un solo aggettivo, quale sceglieresti per la narrativa di Stephen King, Clive Barker, Joe Hill e Brian Keene? Quale è il libro e il film horror che salveresti dal Diluvio Universale?
[ML] E 'abbastanza difficile trovare una sola parola per descrivere tutti questi grandi scrittori che ammiro. Ma ... suppongo potrei scegliere brillante. Questi scrittori riescono a ottenere così tanto e in un tale modo che io posso solo sognarmelo. Qualcuno ha fatto dei confronti, mettendo i miei lavori accanto a quelli di questi grandi scrittori, ma a dire la verità, loro mi spazzano via... almeno io la penso così. Sono una persona modesta, non posso che venerare certi autori  e meravigliarmi di quello che riescono a fare qui sulla Terra. Sono una fonte d'ispirazione, io mi sforzo di creare qualcosa di simile a ciò che hanno fatto loro. Un libro che salverei dal Diluvio Universale? Imajica di Clive Barker, ho la copertina tatuata sulla schiena. Questo la dice lunga su cosa provo per quel libro.
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
[AM] Il tuo romanzo Deep in the Darkness, finalista al Bram Stoker Award per il miglior romanzo nel 2005, è stato pubblicato in Italia da Gargoyle Books (Dal Profondo delle tenebre). La storia è ambientata in una piccola cittadina del New England, Ashborough, abitata da strane leggende e segreti nascosti nell’oscurità. Dalla New York di Atmosphere sei passato a uno scenario molto diverso, il terrore ha dunque più facce o è sempre lo stesso e si trova ovunque, dalla metropoli alla tranquilla cittadina? Perché hai scelto Ashborough come location ideale per la tua storia? E poi, quando vedremo un’altra tua opera pubblicata in Italia?
[ML] Ho voluto scrivere un buon racconto horror classico alla maniera di Stephen King e Robert McCammon. Dopo aver letto Salem's Lot, ho cercato di ideare una storia che parlasse di una famiglia che si trasferisce in una nuova casa. Uno dei miei film preferiti della mia gioventù è stato Don't Be Afraid Of The Dark. Questo film è dannatamente spaventoso! E pensare che è stato prodotto per la TV negli anni 70.. Ho usato la stessa premessa di quel film, riprendendo un racconto chiamato Within The Darkness, Golden Eyes. La storia è breve, solo 3000 parole, sentivo che c'era qualcos'altro da dire, quindi l'ho trasformato in una trilogia di racconti brevi che comprendeva  A Matter Of When e For The Infestation Of Maggots. Questi racconti sono stati revisionati così bene che ho deciso di trasformarli in un romanzo, e così è nato Deep in the Darkness. E’ stata una bella sfida passare dalla scrittura di Atmosphere, ambientata in una metropoli, e raccontare una storia  in una piccola cittadina. Ma, essendo riuscito ad affinare la mia narrativa con il tempo, mi sentivo pronto per quella sfida, e credo di essere riuscito a creare un libro davvero spaventoso. Deep in the Darkness ha avuto molto successo negli Stati Uniti, è stato nominato per il Bram Stoker Award nel 2005, insieme a Stephen King e Peter Straub (cosa che mi ha aiutato molto nelle vendite). E 'stato pubblicato in quattro lingue, In Italia da Gargoyle Books. Il sequel, Return To Darkness, sarà pubblicato questa estate da Bad Moon Books negli Stati Uniti. Mi piacerebbe molto pubblicare un altro libro in Italia, non credo che Gargoyle Books se ne occuperà quindi se ci sono editori interessati a uno degli alti 9 miei libri, mi piacerebbe prendere contatto. Personalmente penso che ai lettori italiani piacerebbe molto il mio romanzo The Demonologist, che trae ispirazione da film come Gates Of Hell, e altri film di Fulci
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
[AM] Nel tuo ultimo romanzo, Sleepwalker, è difficile distinguere la realtà dal mondo dei sogni e degli incubi. Cosa troveremo in questa storia che riuscirà a sorprenderci? Quale è il tuo personale rapporto con i sogni, e naturalmente con gli incubi?.
[ML] Sleepwalker parla di un uomo ordinario, Richard Sparke, che ha sogni inquietanti sulla madre morta e la figlia. I sogni poi tornano anche durante lo stato di veglia, il confine tra sogno e realtà diventa confuso. L’uomo per questi problemi chiede aiuto alla psicologa Dr. Marcus Delany; che dice a Richard che la sua particolare esperienza può essere definita professionalmente come "sogni lucidi", ma che non è in grado di guarirlo. La storia è destinata a sorprendere, mischiando generi come mistero, orrore, e Sci-Fi. I personaggi che abitano la vita di Richard sono la sua bella ragazza che sa anche troppo, il poliziotto che indaga sulle strane vicende della sua vita, la sua partner, l’ex-moglie paranoica, il figlio imbecille dello sceriffo che è sempre nel posto sbagliato al momento giusto, e l'uomo in nero, che possiede le risposte ai problemi di Richard. Questo è un lungo romanzo, e si muove ad una velocità pazzesca, spero che i lettori potranno divertirsi!
[AM] Hai mai pensato di sperimentare su altri generi? A cosa stai lavorando ora?
[ML] Sto scrivendo un thriller dal titolo Missed Connection, per il momento conta circa 150 pagine, ho davvero ancora una lunga strada da fare. Per quanto riguarda il mondo horror, ho un paio di nuovi racconti che saranno pubblicati in alcune importanti antologie, tra cui Portens curata di Al Sarrantonio. Ho avuto anche un certo successo nel ristampare i miei lavori in altri paesi (in Italia Carnevale per Edizioni XII). Greg Stechman, che ha realizzato un filmato basato sul mio racconto breve Anxiety (dovrebbe uscire in DVD entro la fine dell'anno), sta attualmente girando una serie di corti sui miei racconti che saranno pronti nel 2012, chiamati per il momento Flesh Trauma.
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
[AM] E ora, le due domande classiche di Horror Street:
In questa rubrica cerchiamo di comprendere i nuovi scenari della letteratura horror, attraverso l’esperienza diretta degli autori. Quali sono le nuove tendenze dell’horror? Puoi segnalarci nuovi autori che stanno portando avanti progetti originali?
[ML] Non mi è chiaro quello che sta succedendo nell’horror, ma non va bene. Non ho mai pensato che avrei detto questo, ma i libri stanno per iniziare a percorrere la strada del CD, e i dispositivi di e-reading sembrano essere sempre più popolari, grazie alla loro capacità di aiutare il lettore per risparmiare spazio. Per un amante dei libri come me, tutto ciò rappresenta il male, i libri sono bellissimi. Non credo che questi  sistemi di e-reading potranno mai sostituire completamente il libro, ma è comunque un danno. Inoltre, il genere horror non sta andando troppo bene a quanto pare, soprattutto in letteratura. Leisure Books ha grandi problemi. Gli unici libri horror che vediamo sul mercato di massa sono i romanzi di King (Under The Dome !!!). Se volete leggere un grande libro di horror, dovete passare al catalogo di piccole case editrici, ma l’interesse e l’audience sono talmente limitati che il grande editore non se ne occuperà mai. Ci sono alcune eccezioni, ma è questo che sta accadendo. Se l'economia riprenderà, potremo vedere qualcosa di più e di meglio. Ma in questo momento non c'è nessuna possibilità che cambino gli scenari. Questo porta scrittori come me a dover ripensare il proprio futuro.
[AM] Lasciamo immaginare al lettore di percorrere una strada oscura e solitaria per tornare a casa, e di dover girare l’angolo. Chi (o cosa) incontrerà?
[ML] Dovete leggere uno dei miei libri per scoprirlo…
Grazie a Michael per essere stato ospite del Posto Nero, e speriamo di vedere presto un suo nuovo libro pubblicato in italia.
Leggi l'intervista in lingua originale
Horror Street: Intervista con Michael Laimo
Profilo dell'autore
Nato nel 1966, Michael Laimo è cresciuto a Long Island, nello Stato di New York. Nel 1994, dopo aver speso la vita intera a guardare film horror ed aver letto i racconti di King, Koontz, Barker e McCammon, ha deciso di provare a scrivere lui stesso romanzi horror, e da allora non si è più fermato. Oltre cento di suoi racconti brevi sono stati pubblicati in riviste di settore e antologie quali Dark Whispers, Year's Best Dark Fantasy, The Dead Inn, Unnatural Selection e Flesh and Blood. Molti sono stati pubblicati in due raccolte a tiratura limitata: "Demons, Freaks and Other Abnormalities", edito da Delirium Books, e "The Dregs of Society", edito da Immaginary Worlds. Ha scritto sei romanzi, Atmosphere finalista al Bram Stoker Award per il miglior romanzo d'esordio, Deep in the Darkness (pubblicato in italia da Gargoyle Books- Nel profondo delle Tenebre) finalista come migliore romanzo, The Demonologist, Dead Souls, Fires Rising e Sleepwalker. Un suo racconto è pubblicato in Italia nella antologia Carnevale di Edizioni XII (2010), curata da Daniele Bonfanti e David Riva.  Sito dell'autore
(intervista a cura di Alessandro Manzetti)

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