Dal settembre 2011 è presente nelle librerie la traduzione italiana di Horses – Patti Smith, libro dedicato al grande album dell’artista, pubblicato nel lontano 1975.
Il testo, arricchito da interviste inedite e dal racconto di episodi sconosciuti, fotografa la scena artistica newyorkese della metà anni ‘70, ma è sopratuttouna biografia critica avvincente e puntuale sull’esordio musicale della Sacerdotessa del Rock.
Philip Shaw – professore di Letteratura Inglese all’Università di Leicester e chitarrista del gruppo Rock Alberteen – guida il lettore all’interno della famiglia e della problematica adolescenza di Patricia Lee Smith nell’Illinois. Quindi fa rivivere il suo amore per la letteratura e l’arte e l’incontro con la musica, con gli esordi nella chiesa di St. Mark a New York, dove attraverso la Sprechstimme esprime le tematiche che poi svilupperà approfonditamente in Horses.
Definito da NME «il miglior album d’esordio di tutti i tempi», Horses – tutt’altro che semplice e di facile ascolto, se leggiamo con attenzione ciò che scrive Shaw – è un’indiscussa pietra miliare della musica di sempre, grazie al suo mix unico tra Garage Rock e anticipazioni Punk, poesia e provocazione. E questo sin dalla copertina, carica di potere dissacratorio, con una Patti Smith al di sopra delle convenzioni del tempo, ironica e indifferente.
L’edizione italiana del libro, edito da No Reply, è arricchita dall’appendice di Valerio Pastore, che racconta il disco per immagini.
Talento emergente della graphic novel italiana, già autore di Killer Elite(Bottero Edizioni), il gioiese Pastore ha inoltre graficato canzoni di Tom Waits e Vinicio Capossela e collaborato con riviste indipendenti di fumetto quali «Il peso del martello», «Monipodio» e «Il massacratore», che gli hanno permesso di sperimentare e consolidare uno stile di disegno underground.
Il suo tratteggio è quasi abrasivo, in un’alternanza di pieni e vuoti che si incastrano in geometrie gotiche e sfumature sofferenti. Il disegno spigoloso, drammatico, corposo ma sottile, denso ma essenziale, ritrae figurine ossute e stilizzate, pur non lesinando una grande cura nel delineare torsioni di corpi e cambi d’umore, e carico di una profonda inquietudine poetica ed emozionale.
Lo stesso Valerio Pastore – nel corso di un’intervista rivoltagli durante la presentazione di Horses nella sua Gioia del Colle, a ottobre del 2011 – ha dichiarato: «Ho seguito fin ad un certo punto i canoni come anatomia, prospettiva e chiaroscuro ma poi ho fatto prevalere l’istinto cercando di essere il più comunicativo possibile.»
Angela Pansini
Philip Shaw (testo), Valerio Pastore (graphic novel), Horses – Patti Smith, Ed. No Reply, 260 pp., € 12,00