Hotel California è forse la canzone più bella degli Eagles certamente la più famosa.
Una canzone che non può non piacere riascoltare, magari di notte girando la manopola della radio. Potrebbe benissimo essere una delle canzoni che alle tre della mattina ti propone Lester The Nightfly From the foot of Mt. Belzoni.
Negli anni 70 divenne un manifesto della corsa al paradiso California, mito di intere generazioni, mito di libertà e pure gabbia dorata se è vero che la canzone si chiude con questi versi:
Last thing I remember, I was running for the door
I had to find the passage back to the place I was before
'Relax' said the nightman, We are programed to receive.
You can check out any time you like, but you can never leave
E' stata per anni tra le mie preferite, ora un po' meno, ma si sa le canzoni hanno delle stagioni come la vita.
Rappresentava per un provinciale l'America, la California una terra di libertà ed abbondanza di cui avevo letto nei libri di Chandler e visto nei film di Hollywood un milione di volte. Ho un ricordo di quella musica, di quella vita immaginata così diversa dalla mia. Fu la prima volta che andai negli USA, appena fuori dall'aeroporto di San Francisco mentre cercavamo un taxi per andare all'albergo, la prima cosa che notai fu una jeep wrangler con su 4 ragazzi che, parcheggiati, ascoltavano a tutto volume Hotel California. Era quella l'America? Sì, almeno per un po', almeno per una volta.
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