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HOTSPOT umani, il futuro delle connessioni?

Da Mriitan @MassiRiitano

HOTSPOT umani, il futuro delle connessioni?La notizia e’ di qualche giorno fa. Come al solito metabolizzo delle idee e come da decalogo del buon bloggatore, le metto da parte per poi parlarne se mi va.

Una nuova forma pubblicitaria e’ nata negli USA, e ha subito fatto parlare di se, riscuotendo pochi consensi, molte critiche, e molti indecisi, fra cui il sottoscritto.

L’Hotspot umano: questa la nuova professione, perche’ di questo si deve parlare, ma il recruiting e’ particolare, infatti possono aderire solo ed esclusivamente quelli che in America vengono denominati Houseless/Homeless, per noi italici “barboni” di strada, coloro che non hanno una fissa dimora, per impossibilita’ (i piu’), per volonta’ (i meno).

Ma in cosa consiste il lavoro? Una societa’ li ha dotati di un router portatile che amplifica il segnale Hotspot emesso da qualche antenna e permette a chi lo desidera di collegarsi a questo hotspot umano mandando un SMS al numero che e’ riportato sulla maglietta indossata da queste persone, o sul cartello che espongono mentre risiedono nella loro “casa”.

Il guadagno del Senzatetto e’ dato dalle donazioni che possono ricevere, e’ consigliata una donazione minima, e da qualche dollaro passato dall’azienda.

Di qui lo scontro etico e’ aperto.

Giusto “sfruttare” queste persone? non giusto? chi ci guadagna veramente? insomma tanti gli interrogativi.

Personalmente come detto sono un po’ ateo, partendo dal concetto base che uno le cose le fa se vuole, e una persona che vive in certe condizioni non si aspetta che la propria vita cambi per qualche dollaro, ma forse con qualche dollaro ha piu’ facilita’ a fare qualche cosa. Per cui credo che aderire a questa forma di servizio possa essere una risorsa, non una necessita’, e credo anche che la propria vita, le proprie abitudini non siano condizionate dall’aderire a questa offerta, per cui dal lato dell’homeless posso evidenziare solo vantaggi.

Dall’altro lato c’e’ lo “sfuttamento”, nel senso piu’ pratico del termine, nel senso che il compenso e l’offerta sono davvero poca cosa e poco garantita, per cui di “sfruttamento” si puo’ parlare.

Certo e’ ancora tutto da vedere in termini di utilizzo e dollari che gireranno intorno alla cosa, al momento solo un gran parlare e tanta pubblicita’ per l’azienda che ha “inventato” questa cosa.

Ad esempio quanti potrebbero trovare di cattivo gusto “sfruttare” questo HS quando in una giornata gelida  sono fermo alla fermata dell’autobus nel mio bel giaccone imbottito e quel segnale mi proviene da un uomo fermo su una panchina al gelo?

Per non parlare poi di quel tizio che ha messo in vendita le zone della propria faccia per farsi tatuare il brand di questo o di quello a fini pubblicitari, una bel lavoro anche quello…

e voi che ne pensate?

Massi

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