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Housebound, gli arresti domiciliari non hanno mai fatto così paura

Creato il 04 gennaio 2015 da Cannibal Kid
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HOUSEBOUND, GLI ARRESTI DOMICILIARI NON HANNO MAI FATTO COSÌ PAURAHousebound (Nuova Zelanda 2014) Regia: Gerard Johnstone Sceneggiatura: Gerard Johnstone Cast: Morgana O'Reilly, Rima Te Wiata, Glen-Paul Waru, Ross Harper, Cameron Rhodes, Ryan Lampp, Bruce Hopkins Genere: infestato Se ti piace guarda anche: Scream, Mamma ho perso l'aereo, Scary Movie 2, The Babadook
Housebound parte da uno spunto tanto semplice quanto efficace. Una giovane criminale (o si dice criminalessa?) viene beccata mentre fa una rapina. Considerati i suoi precedenti con droghe & alcool, viene condannata a un periodo di rehab di 8 mesi. In una struttura di quelle fighe, in cui incontrare celebrities come Lindsay Lohan? No. Il giudice toga rossa la condanna a stare 8 mesi in casa con la supervisione della madre. Al che uno pensa che gli sia andata bene. Arresti domiciliari, che male c'è? Dopo aver sentito parlare la mamma della ragazza per pochi istanti, avrete anche voi voglia di finire in un carcere di massima sicurezza, o persino nel braccio della morte, piuttosto che stare lì in casa con quella donna. Vi renderete inoltre conto a questo punto di un'altra cosa: Housebound potrebbe essere un film dell'orrore.
HOUSEBOUND, GLI ARRESTI DOMICILIARI NON HANNO MAI FATTO COSÌ PAURA
La casa in cui la povera criminalessa è costretta a rimanere rinchiusa per 8 lunghi mesi non è però infestata solamente dalla insopportabile madre (se ve lo stavate chiedendo sì, è più inquietante di quella del film La madre), ma pure da un'altra misteriosa presenza. Ed qui che capirete che Housebound è davvero un film dell'orrore. Oppure no? Housebound è per prima cosa una commedia nera divertentissima. Una delle visioni più spassose in cui potersi imbattere in questi tristi tempi. Poi sì, dai, è anche un horror e pure come horror non è affatto male. La componente umoristica è talmente forte e ben presente dall'inizio alla fine che la pellicola provoca divertimento più che fo##uta paura. Nell'ottimo crescendo finale però la tensione sale sale e non fa male e il film sa giocare bene le proprie carte anche sotto questo punto di vista. Un horror teso e che per di più sa far ridere, e parecchio? Ma che è, siamo tornati ai tempi di Scream? A Hollywood sono tornati a girare horror decenti?
La risposta alle prime due domande è sì, o quasi. La risposta alla terza è invece un no. Housebound è una piccola pellicola girata in Nuova Zelanda, la terra di Peter Jackson, che proprio con l'horror dagli accenti comedy ha avviato la sua brillante carriera. Brillante almeno prima che tornasse nella Terra di Mezzo a girare Lo Hobbit. Un destino destinato a ripetersi anche per Gerard Johnstone, il regista e sceneggiatore della pellicola qui al suo esordio cinematografico assoluto? Le premesse per una brillante carriera, magari anche senza hobbit, sembrano esserci tutte, visto che il ragazzo dimostra di possedere una buona personalità. Con Housebound gli è riuscito un numero mica da poco. Prendere il sottogenere horror forse più inflazionato in assoluto, quello delle case infestate, sottogenere che io sono ormai arrivato a destare, e rielaborarlo in una maniera spassosa e originale.
Ho detto tutto quello che avevo da dire? No, calmi, non ancora. Mi sono tenuto il meglio per la fine. Bravo il regista, bella e singolare la sceneggiatura, divertenti le battute e le gag presenti, però a rendere fantastica questa pellicola c'è anche e soprattutto la protagonista. La criminalessa interpretata dalla promettente emergente Morgana O'Reilly è una idola totale. Una menefreghista dalla battuta pronta che odia la madre e passa tutto il tempo della sua reclusione forzata davanti al televisore mangiando schifezze e bevendo birra. Una specie di versione cresciuta, ma nemmeno tanto, del Macaulay Culkin di Mamma, ho perso l'aereo.

HOUSEBOUND, GLI ARRESTI DOMICILIARI NON HANNO MAI FATTO COSÌ PAURA

"Guardala, sta tutto il giorno a vedere terrificanti film dell'orrore."
"Ma veramente quello è un programma con Barbara d'Urso..."
"Appunto."


Che centra Mamma, ho perso l'aereo? Niente. Agli occhi della maggior parte degli spettatori probabilmente niente. Eppure se c'è un film che questo Housebound mi ha ricordato è quello. Sarà per la costruzione dei cattivoni, o presunti cattivoni, della pellicola. O sarà per il modo di riprendere la vita all'interno delle mura domestiche. O sarà per un tipo di umorismo bello cinico e anti-famigliare non troppo lontano dalla pellicola di Chris Columbus. O sarà che devo smetterla di mangiare schifezze e bere birra come la protagonista di questo film, che mi fanno solamente delirare. O sarà magari che questo Housebound riprende un certo tipo di commedie nere (questo non vuole essere un insulto razziale) molto fine 80s/primi 90s, non troppo distante anche dalle parti di Beetlejuice di Tim Burton, e lo riadatta in un modo efficace, creando un prodotto di intrattenimento davvero da non perdere. Alla faccia di Hollywood, che quel tipo di dark comedies così efficaci non riesce più a produrle, e della distribuzione italiana che almeno per il momento l'ha ignorato, cercate questo film. Se non vi fidate di me, fidatevi del Bradipo che è stato credo tra i primi al mondo a consigliarlo. Per quanto mi riguarda, ancor più del pur validissimo The Babadook, l'horror del 2014 è questo Housebound. O forse dovrei dire che è la commedia dell'anno? (voto 7+/10)

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