Buon Natale e buon viaggio a tutti noi.
Dai primissimi film in bianco e nero, fino agli ultimissimi forse leggermente appannati, passando ovviamente per quei capolavori immortali che ci fanno battere il cuore.
Ognuno di noi ha i suoi preferiti, i personalissimi guilty pleasure e la presunzione di amare più e meglio degli altri, le pellicole del maestro del brivido.
La cosa meravigliosa di Hitchcock sta tutta nel tipo di film che il nostro faceva. Consapevole che un film dovesse anche incassare, Hitch ha sempre fatto i film che voleva fare, senza rinunciare a divertire, sorprendere, spaventare e conquistare il giudice più severo di tutti, il suo pubblico.
Prendete questo delizioso La congiura degli innocenti, forse meno noto di tanti altri capolavori, ma per sua innocente natura, perfetto in un contesto natalizio come questo. Intelligente, raffinato, divertente, interpretato con levità e gentilezza, al solito ottimamente diretto e pieno zeppo di idee.
Il cinema di Hitchcock appartiene a tutti noi, così intriso di umanità e amore per la vita, pur così spesso trattando la morte. Mai freddo e sospeso, ma sempre empatico e pronto a perdonarci e capirci, capace di grandi vette tecniche senza sembrare scolastico, ma al contrario sempre vicino a quell’umanità che racconta così bene. Cinema dell’uomo e per l’uomo, cinema fatto di donne e di bellezza folgorante, cinema studiato senza sembrare costruito, cinema di grandi solitudini e di grandi vuoti da riempire.
Che titanica nostalgia ci prende, ogni volta che ci capita di vedere un film di Hitch, così pieno di quel sapore di vecchia Hollywood, così ricco di quel buon odore di ieri, frutto di un passato che non torna più, appannaggio di un cinema che non dobbiamo mai dimenticare.
Perché di cinema e di cinema di Hitchcock in particolare, tutti noi siamo fatti.
.
Ingrid Bergman omaggia Hitchcock restituendogli qualcosa di speciale che appartiene al loro passato…