Dovrebbe significare come stai. O cosi' continuano ad insegnare a scuola.
Dove vivo non significa pero' nulla. Niente di niente.
Lo si dice per abitudine, quasi per sciogliere la lingua. Non farlo sarebbe scortese, troppo per un popolo che punta tutto sull'educazione e sulle buone maniere. Spesso non e' nemmeno seguito da una risposta. Altre volte lo si baratta con un altro "how are you?", seguito da un'altra non-risposta.
Il succo pero' non cambia: poco mi importa delle tue condizioni di salute, di come stai affrontando la giornata.
Questa non e' pero' la regola generale: capita infatti che a volte ci si spinga oltre, arrivando a dare una risposta. Quasi andando controcorrente.
In quel caso, si risponde solo positivamente: "I am very well, thanks!".
"I am fine, thanks!" lo usa chi vuole osare. Qualcuno si prende pure la responsabilita' del "Doing great! And how are you?".
Risposte negative non sono tollerate. Nemmeno un "insomma" qua e la.
"Ho avuto giorni migliori", "Si tira avanti" sanno di sconfitta per un popolo al quale non piacciono le cattive notizie. "Sto da cani" non e' permesso in una nazione dove distribuire ottimismo e' una missione. Nemmeno quando e' giustificato.
E' una gara a chi sta meglio. Una gara avara di soddisfazioni, senza vincitori e vinti.