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Per recuperarlo si affiderà alla nipote dello stesso, Isabelle, con la quale instaurerà una duratura amicizia che lo porterà a scoprire i misteri delle vita passata dello zio. Capirà la tristezza dentro Georges Méliès e cercherà di restituirgli la felicità in un modo che non si aspetta.
Era tanto tempo che non vedevo un film di Martin Scorsese (l'ultimo era stato Shutter Island) e finalmente mi è capitata l'occasione di gustarmi questa sua ultima opera, candidata all'Oscar. Nata in 3D, io ho avuto la possibilità di vederla nel modo classico, in un cinema teatro di provincia, con un ottimo audio, poltrone abbastanza comode, bello schermo, proiezione accurata e freddo barbino in sala. Gli effetti visivi risaltano in modo piacevole anche in 2D, ma sicuramente la visione con gli occhialini si sarebbe fatta vale e sarebbe stata un valore aggiunto. Treni, fumo, scivoli, scale, orologi, ingranaggi includono in modo piacevole lo spettatore nel mondo del giovane Hugo.
Gli attori. Il cast consta di protagonisti certi della scena cinematografica. Sacha Baron Cohen, Ispettore Gustav, si smarca dai soliti ruoli esagerati e si cala in una persona frustrata che cerca di combattere il suo passato facendolo vivere a più orfani possibili. Jude Law apre il prologo nei panni del padre di Hugo con tale tenerezza che tanto lo distanzia dal vecchio ruolo in Alfie. Christopher Lee, il libraio della stazione, è una certezza carismatica anche solo con la sua presenza ed i suoi sguardi, mai celebrato abbastanza. Ben Kingsley, Georges Méliès, trova un ruolo interessante dove può esprimere le sue capacità artistiche come non vedevo da tempo, Scorsese lo ha voluto ancora con se dopo l'ottimo rapporto che si era instaurato tra i due in Shutter Island, dell'anno prima. Carismatico e profondo sviscera bene l'animo di un uomo che si sente deluso ed inutile dopo aver dovuto distruggere i suoi sogni.
A loro si aggiungono i due giovani protagonisti. Asa Butterfield è Hugo Cabret, attore con poche pellicole alle spalle non è niente di superlativo. Semplice e pulito, ha qualche espressione coinvolgente, ben interpreta la sua parte. Promette bene, ma deve ancora crescere. Chloë Moretz è Isabelle, ragazzina che legge di avventure, senza avere l'occasione di viverne di sue. Lei è la stessa ragazzina che solo nel 2010 sparava ed uccideva i criminali in Kick Ass. Oltre ad essere cresciuta notevolmente di statura si conferma una brava attrice, espressiva e coinvolgente.
Le scenografie di Dante Ferretti (storico collaboratore del regista) sono sempre eccezionali e puntuali, anche in computer grafica.
Gli effetti speciali sono di qualità elevata (fatevi affascinare sia dai più moderni trucchi computerizzati che dai più antichi effetti artigianali mischiati insieme), le musiche sottolineano in modo opportuno le situazioni in cui sono state inserite.
Affascinanti e coinvolgenti gli inserti dei film originali di Méliès e la loro destrutturazione nei momenti di flashback.
Un pesante appunto sul montaggio. Posizioni che cambiano in scena da un controcampo all'altro, biro che appaiono e scompaiono a seconda dell'angolo di inquadratura, non sono errori permessi in un film di così alta professionalità. Molti occhi non li noteranno, ma per chi cerca il dettaglio ed il particolare sono anomalie che danno fastidio e che, almeno momentaneamente, guastano la visione omogenea della pellicola.
Hugo Cabret è un film per chi ama il cinema, così come lo è Super8. Il secondo si rivolge a chi è cresciuto con il film di Spielberg e Lucas, questo coinvolge una platea più ampia. Chiunque ami il cinema e lo viva con curiosità, non solo come un intrattenimento colorato su un piccolo schermo casalingo, non potrà che amarlo. L'emozione che si prova a vedere in un film contemporaneo, girato in Imax 3D, le opere che il genio del cinema, di decenni in anticipo sui tempi, aveva girato negli anni tra il 1896 ed il 1912 è fortissima. Vedere il dietro le quinte di film come Viaggio nella Luna, Viaggio attraverso l'impossibile, e tantissimi altri, è estasiante. E' piacevole anche vedere i piccoli spettatori in sala che rimangono a bocca aperta non solo per il treno che sfonda la stazione dove abita Hugo (omaggio al primo film dei fratelli Lumiere), ma anche davanti ad un drago in cartapesta tirato da corte od al primo piano di un acquario dietro al quale si svolgono le vicende di un mondo sottomarino.
L'amore che Scorsese stesso ha messo per realizzarlo, lo spirito di ricerca che ha spinto sceneggiatori, autori e produttori per andare a riscoprire anche i vecchi modi di far cinema, è un motivo in più per partecipare a questa godibile celebrazione.
Titolo originale Hugo
Paese USA
Anno 2011
Durata 127 minuti
Genere avventura,
Regia Martin Scorsese
Soggetto Brian Selznick
Sceneggiatura John Logan
Produttore Martin Scorsese, Johnny Depp, Tim Headington, Graham King
Produttore esecutivo David Crockett, Barbara De Fina, Christi Dembrowski, Georgia Kacandes, Charles Newirth, Emma Tillinger Koskoff
Casa di produzione GK Films, Infinitum Nihil
Distribuzione (Italia) 01 Distribution
Fotografia Robert Richardson
Montaggio Thelma Schoonmaker
Effetti speciali Simon Cockren
Musiche Howard Shore
Scenografia Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
Costumi Sandy Powell, Fola Solanke
Interpreti e personaggi
Asa Butterfield: Hugo Cabret
Chloë Moretz: Isabelle
Ben Kingsley: Georges Méliès
Sacha Baron Cohen: Ispettore Gustav
Jude Law: Papà di Hugo
Christopher Lee: Monsieur Labisse
Helen McCrory: Jeanne d'Alcy
Michael Stuhlbarg: René Tabard
Marco Aponte: Julien Carette
Emily Mortimer: Lisette
Ray Winstone: Zio Claude
Frances de la Tour: Madame Emile
Richard Griffiths: Monsieur Frick
Doppiatori italiani
Andrea Di Maggio: Hugo Cabret
Emanuela Ionica: Isabelle
Dario Penne: Georges Méliès
Pino Insegno: Ispettore Gustav
Riccardo Niseem Onorato: Papà di Hugo
Roberta Pellini: Mama Jeanne
Franco Mannella: René Tabard
Aurora Cancian: Madame Emile
Bruno Alessandro: Monsieur Frick
Premi
Golden Globe 2012: miglior regista
2 National Board of Review Awards 2011: miglior film e miglior regista
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