Filo di pensiero
dialogo sul mito con Laura Celentano
di Ernesto Anastasio
prefazione di Vincenzo Aiello
con-fine pagine 70 € 10,00
Laura Celentano,grecista
Non capita spesso di ritrovare un prof a distanza di anni e di scambiare con lui quattro chiacchiere sulla materia che lui ha insegnato e tu ,da alunno, hai appreso con la stessa passione, senza più cattedre e registri da temere, ruoli da svolgere e compiti in classe da affrontare,finalmente solo voi due e le humanae litterae. Questo libro è il fortunato incontro che Ernesto Anastasio, ex alunno come molti di noi che abbiamo frequentato il Liceo Classico P.Virgilio Marone di Meta ha avuto con la professoressa Laura Celentano. Con la grecista si sarebbe dovuto inaugurare un ciclo di incontri dedicati alla Letteratura Greca e Latina , ai problemi della Scuola italiana, ai ricordi di tanti anni trascorsi fra i banchi ad insegnare, ma due giorni dopo questo primo incontro avvenuto il 18 luglio 2002 Laura Celentano venne a mancare all’affetto di tutti noi.Ricordo che Don Milani nella sua “Lettera ad una professoressa”scrisse “la scuola ha un problema solo.I ragazzi che perde”, al contrario della professoressa che bacchetta nella lettera il famoso reverendo, noi, che alla nostra di professoressa le abbiamo voluto bene, ne abbiamo uno irrisolvibile dal 2002 . Il testo di Ernesto Anastasio è la sbobinatura di un’audiocassetta dove “alunno” e professoressa affrontano vari argomenti, si parte dall’analisi del mito, molto interessanti i rimandi ad Havelock e il testo della Laterza “Arte e comunicazione nel mondo greco“, coinvolgenti i passaggi dei vari miti presi in considerazione come quello di Eracle di Euripide, il folle che uccide barbaramente la propria famiglia e Tèseo,un uomo non un dio, ferma la sua follia provocata dalle dee Iride e Lissa appena prima che l’eroe greco commetta un altro crudele omicidio.
Cicerone
Dal mito si passa a discorrere del Latino di Cicerone, dei pregi e dei difetti del grande oratore,ma anche di certi studiosi affetti dalla cosiddetta “congiutivitis professoria”, “malattia” che costrinse nel 1968 Ettore Paratore alla provocatoria richiesta ai suoi studenti universitari di tradurre in latino alcuni brani del Libretto rosso di Mao!
Il dialogo poi si concentra sull’evoluzione della lingua latina nei secoli fino ad arrivare a San Girolamo e i suoi dubbi espressi nel famoso “Cicerionanus es,non Christianus“.Infine non mancano momenti divertenti come la traduzione dei Settanta, sotto Tolomeo Filadelfo fu dato l’incarico di tradurre in greco le Scritture ebraiche per arricchire la Biblioteca di Alessandria, Settanta studiosi furono rinchiusi in una torre su un’isoletta in mezzo al Nilo e lì si dedicarono alla traduzione notte e giorno. Alla fine ognuno tradusse tutto,non si divisero i compiti, “si scoprì una meravigliosa armonia in queste settanta traduzioni tutte uguali ! Per opera dello Spirito Santo!”
Da allora racconta sorridendo la professoressa”in classe quando la traduzione di un bel gruppo è identica…Ma io lo sentivo aleggiare lo Spririto Santo!”
Ciao prof. di Luigi De Rosa
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