Magazine Cinema
La Tetravaal fornisce al governo dei robot umanoidi atti al controllo della legge e dell'ordine ideati da Deon, ingegnere indiano che lavora da tempo al suo sogno di sempre, un robot dotato di un'intelligenza artificiale il più possibile umana.
A contrapporsi a lui c'è la presidentessa della ditta e l'ingegnere Moore che invece ha ideato dei robot comunque guidati dall'uomo.
Chappie il robot umano a cui sta lavorando Deon e che lui sta cercando di proteggere dalla scorrettezza di Moore, viene rubato da una gang di spiantati.
Chappie è come un bambino che deve imparare a vivere e Deon cerca di insegnargli tutto.
Ma si ritrova ben presto all'interno di una lotta molto più grande di lui e del suo robot.
Occorre fare scelte drastiche e esplorare nuove forme di vita.
Eccoci qua dopo una settimana e più a parlare nuovamente di cinema, era giovedì scorso che soccombevo miseramente alle armate delle tenebre virali del mio computer che mi impedivano di fatto di scrivere e di collegarmi al blog.
Allora , vediamo, devo riprendere un attimo gli automatismi e naturalmente non avevo appuntato nulla di quello che volevo scrivere la settimana scorsa.
Quindi per una volta questo è uno dei pochi film che ho lasciato sedimentare per un po' di tempo, cosa che in genere tendo a fare poco perché prediligo scrivere le mie opinioni di pancia , senza starci troppo a pensare.
A questo Humandroid invece sono stato a pensare per una settimana abbondante.
La prima cosa che mi vien da dire è che per una volta i titolisti italiani, pur nella loro totale insipienza sono riusciti a migliorare un titolo originale che francamente non si può sentire.
Perchè diciamolo: Chappie più che il titolo di un film sembra una marca di cibo per cani, anzi esisteva una marca di cibo per cani che si pronunciava alla stessa maniera anche se si scriveva in modo diverso, italianizzato.
E tu Blomkamp non puoi intitolare il tuo film come la marca di un cibo per cani.
La seconda cosa che si nota in questo film è che Blomkamp ritorna alla sua amata/odiata Johannesburg per consegnarci l'ennesimo quadro di un futuro distopico che somiglia tanto al presente deteriore che stiamo vivendo e a quello scenario semi apocalittico paventato dai vari Robocop ( sia i tre film della saga originale , sia il reboot di poco tempo fa).
E questo non depone a favore di un regista che si era fatto notare con uno spot favoloso ( quello della Citroen) e che aveva esordito col botto con un film, District 9, che mostrava tutto il suo talento.
Talento che al momento sembra che gli si stia ritorcendo contro: è indubbio che le animazioni dei robot siano favolose, i loro movimenti sono di una fluidità e di una naturalezza impressionanti ma è altrettanto indubbio che a livello di scrittura siamo dalle parti della retorica hollywoodiana di grana grossa, infarcita di citazioni più o meno manifeste che faranno la gioia dei palati cinefili.
Altra cosa che a mio parere non funziona come dovrebbe è la caratterizzazione dei personaggi: sarà sicuramente tutto intenzionale ma i personaggi umani sono figurine di cartone monodimensionali che devono lasciare obbligatoriamente il passo ai sentimenti e all'"umanità" dell'unico personaggio che umano non è, quell'assemblaggio di titanio e circuiti prestampati che risponde al nome di Chappie.
Meglio stendere un velo pietoso sul personaggio affidato alla Weaver, di inutilità megagalattica e su quello di Hugh Jackman , un cattivo da barzelletta con un acconciatura da barzelletta.
Dicevamo di Chappie :un personaggio puccioso a cui non ci si può non affezionare, il motore e l'unica nota di estro nonché di colore di un film che narra la sua storia in maniera lineare, forse troppo lineare e semplice come se dovesse arrivare a tutti i costi al grosso del pubblico.
Cosa che personalmente gradisco molto poco, perché quando un autore si fa condizionare dalla pancia del pubblico allora ha imboccato una via che sarà avara di soddisfazioni , una via che condurrà all'oblio se non baciata dal successo al botteghino.
Eppure Blomkamp è giovane e ha talento ma al terzo film non ha ancora manifestato quella progressione che molti, e mi ci metto pure io tra questi, attendevano.
Humandroid è un compitino eseguito in bello stile, con quelle riprese sporche e aggressive che fanno tanto cinema di guerra, ma manifesta poca anima e quella poca che ha è inserita dentro il software di Chappie, robottino con l'anima che esplora quella linea grigia tra intelligenza artificiale e umana..
Che ha una voce insopportabile nel doppiaggio italiano.
Ma che si muove da Dio.
Per chi si accontenta.
PERCHE' SI : eccellenti le animazioni di Chappie e la crescita del suo personaggio, lo stile di ripresa è accattivante, i personaggi dei due gangsta rappers sono simpatici., i 50 milioni di budget si vedono tutti.
PERCHE' NO . personaggi umani piatti come figurine di cartone, storia troppo lineare , la voce di Chappie nel doppiaggio italiano è irritante, film che non lesina furbizia per arrivare al grosso del pubblico con la sua retorica hollywoodiana di grana grossa.
LA SEQUENZA : le prime parole pronunciate da Chappie.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Blomkamp ha talento da vendere ma sapere che sta girando il nuovo Alien mi ha fatto venire un brivido lungo la schiena.
Chappie è un robottino talmente puccioso che lo avrei voluto nella mia collezione di giocattoli.
Il parrucchiere di Jackman in questo film si faceva sicuramente di anfetamine.
Anche i robot hanno un'anima e Chappie è l'ultimo di una lunga serie.
( VOTO : 5 / 10 )
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