Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I (USA 2014) Titolo originale: The Hunger Games: Mockingjay - Part 1 Regia: Francis Lawrence Sceneggiatura: Peter Craig, Danny Strong Tratto dal romanzo: Il canto della rivolta di Suzanne Collins Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Woody Harrelson, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Sam Claflin, Natalie Dormer, Willow Shields, Paula Malcomson, Elizabeth Banks, Jena Malone, Stanley Tucci, Jeffrey Wright, Elden Henson, Sarita Choudhury, Stef Dawson Genere: rivoluzionario Se ti piace guarda anche: gli altri Hunger Games, le foto di Jennifer Lawrence nuda
Dunque, dove eravamo rimasti? Proprio non me lo ricordo. Hunger Games fa così tanto... 2012. Prima di passare del tutto di moda, la saga tratta dai romanzi di Suzanne Collins ha però ancora da sparare il suo gran finale, sdoppiato per l'occasione in due parti. Il classico espediente per raddoppiare gli incassi? Nooo, ma perché pensate subito male? A guardare questo capitolo 1 de Il canto della rivolta in effetti a tratti il dubbio viene. La prima parte della pellicola in particolare inizia con ritmi molto bassi, qua e là ci sono poi alcune scene che fanno tanto riempitivo e in più qualche sequenza sembra del tutto superflua. Eppure... Eppure il film funziona, come d'altra parte già i due precedenti episodi Hunger Games e Hunger Games: La ragazza di fuoco. La sensazione di trovarsi di fronte a un antipasto anziché a una portata principale vera e propria non svanisce quasi mai nel corso della visione, però il tutto risulta piacevole come un aperitivo ben fatto. E neppure troppo bimbominkioso, ci crediate o meno.
"Un bell'applauso per il premio Oscar andato a Julianne Moore.
Anche se, a dirla tutta, il mio di un paio di anni fa era ben più meritato..."
Hunger Games sarà anche additata come una saghetta young adult, ma nonostante ciò di ammiccamenti al pubblico di teenagers non è che ce ne siano molti. Ci sono pochi effetti speciali, poche scene action, poche esplosioni, e tra l'altro quelle poche che ci sono risultano molto più efficaci di parecchi action in circolazione. Il triangolo sentimentale sì, quello è presente, è innegabile, però in questo terzo episodio della serie i risvolti sentimentali sono tenuti ancora di più sullo sfondo rispetto ai due precedenti. C'è a mala pena un bacetto uno, ma di parole sdolcinate o momenti romanticosi non ce ne sono.
"Non ti bacerò mai più, Katniss. Hai l'alito che puzza di carogna morta."
"Strano! Mi sono lavata i denti giusto il mese scorso."
Quello che c'è è invece un terzo capitolo molto parlato, molto politico, molto serioso, ma per fortuna illuminato anche da qualche momento ironico, regalato soprattutto dal mitico Woody Harrelson, il cui personaggio però meriterebbe molto ma molto più spazio. Alla faccia della pellicoletta young adult, Il canto della rivolta si occupa, in maniera nemmeno troppo superficiale, di parlare di rivoluzione. Di rivoluzione e di come si possa utilizzare una figura come quella di Katniss Everdeen come icona per un intero movimento (non 5 Stelle). Chiamatela Che Guevara dei bimbiminkia, se proprio volete, eppure l'(anti)eroina interpretata da una sempre immensa Jennifer Lawrence a me sembra un personaggio profondamente innovativo. Una rivoluzionaria sì, all'interno delle figure dei personaggi cinematografici femminili che infatti negli ultimi anni, a partire dal suo arrivo, stanno cambiando parecchio.
Anche questa volta è quindi lei, Katniss, la protagonista assoluta della storia. L'ex vincitrice degli Hunger Games nella seconda edizione a cui ha partecipato non è riuscita a bissare il successo precedente, d'altra parte le repliche non sono mai al livello degli originali. Ritroviamo così una Katniss Everdeen depressa, che passa le sue giornate a guardare il daytime dell'Isola dei Famosi e a ingozzarsi di cibo spazzatura, finendo per diventare così.
Per farla riprendere, i rivoluzionari ribelli del fantomatico Distretto 13 (ma come? non erano solo 12?) capitanati dai premi Oscar Julianne Moore e Philip Seymour Hoffman decidono di sottoporla a uno shock: le fanno vedere come i cattivoni di Capitol City hanno ridotto il suo amato Distretto 12 e così Katniss smette di mangiare e torna in ottima forma fisica. Dopo la tristezza iniziale, Katniss a sorpresa reagisce alla cosa con gioia. Il Distretto è del tutto deserto e lei può finalmente andarsene in giro nuda con solo un pitone addosso, senza che nessuno le rompa le scatole!
Una volta tornata in forma, Katniss Everdeen viene ingaggiata come testimonial da un sacco di brand di moda, tra cui Dolce & Gabbana e ¡Viva la Revolución!. La Katniss nostra diventa così il volto e soprattutto il corpo della rivoluzione contro il sistema oppressivo di Capitol City. Per documentare le sue imprese viene affiancata da una troupe di Mtv capitanata da quella sgnacchera di Game of Thrones, ovvero Natalie Dormer in versione cyberpunkabbestia. Le telecamere seguono così Katniss ovunque, anche mentre si fa la doccia, ma purtroppo queste scene sono state tagliate dalla versione cinematografica adatta a un pubblico di tutte le età e si spera verranno recuperate tra gli extra della versione Blu-Ray.
"Scarlett Johansson si è ispirata a me per il suo ultimo taglio di capelli...
Adesso sapete con chi prendervela."
Katniss però non è solo un'icona della rivoluzione. A sorpresa diventa anche cantante. Quando i membri della troupe televisiva le chiedono di cantar loro qualcosa, lei comincia a intonare un pezzo diventato molto celebre negli ultimi tempi:
Amore, solo amore è quello che sento Dimmi perché quando penso, penso solo a teee Dimmi perché quando vedo, vedo solo teeeeee Dimmi perché quando credo, credo solo in teeeeee
grande amooooooooooreeeeeeeee
Dimmi che mai Che non mi lascerai mai Dimmi chi sei Respiro dei giorni miei d'amooooreeeee Dimmi che sai Che solo me sceglierai Ora lo saaai Tu sei il mio unico grande amoooooooooooooooreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
La sua prova vocale da aspirante tenorina viene spedita dritta a Capitol City sotto forma di videoclip musicale ed è talmente terrificante da mandare in tilt per qualche ora tutti i sistemi di sicurezza del cattivone Donald Sutherland e dei suoi amichetti. I rivouzionari ne approfittano così per prelevare Peeta, l'uomo più inutile del mondo che però è anche l'unico grande amoooreeeeeeee di Katniss.
La nostra eroina si disfa così del pitone che le ha tenuto compagnia in quei “giorni freddi e stupidi da ricordare” ed è pronta a passare insieme al suo Peeta “maledette notti perse a non dormire altre a far l'amore”. Ma ecco che arriva un colpo di scena clamoroso: Peeta è diventato...
GAY!
Capitol City ha sottoposto Peeta a un lavaggio del cervello attraverso iniezioni di veleno di aghi inseguitori... Ma che sono? Utilizzare la cara vecchia cura Ludovico sarebbe stato troppo semplice? In ogni caso il lavaggio del cervello ha funzionato e così Capitol City ha convinto Peeta che Katniss Everdeen è un cesso intrombabile e che deve puntare a farsi Gale. Ce la farà? Lo scopriremo solo con l'arrivo di Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II.