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Hunger Games: Il canto della rivolta parte I

Creato il 15 dicembre 2014 da Misterjamesford
Hunger Games: Il canto della rivolta parte IRegia: Francis Lawrence
Origine: USA
Anno:
2014
Durata: 123'

La trama (con parole mie): Katniss, scardinate tutte le regole degli Hunger Games, si ritrova protetta dai Ribelli da anni in attesa di un simbolo per la loro lotta contro Capitol City, separata dall'amato Peeta, rimasto in mano al Potere. E mentre la guerra militare e mediatica tra le due fazioni cresce d'intensità, l'intento della giovane pare essere soltanto quello di mettere in salvo le persone che ama e vivere una vita normale.Come riuscirà Katniss a far coesistere le idee della rivolta con i sentimenti?E come evolveranno i rapporti tra lei stessa ed i rappresentanti al comando dei due poli del mondo, il Presidente Snow e la Presidentessa Coin?La battaglia per gli equilibri del mondo ha inizio, e le probabilità dei due vincitori degli ultimi Hunger Games completati di tornare ad essere uno accanto all'altra appaiono sempre più esigue.
Hunger Games: Il canto della rivolta parte I
Purtroppo per il sottoscritto, e per fortuna del mio antagonista Cannibal Kid, i film teen, passato il periodo d'oro degli anni ottanta, hanno finito per subire un'involuzione quasi ai livelli di quella delle pellicole horror, culminata con il trionfo della saga di Twilight e l'apertura cinematografica a qualsiasi adattamento di serie per così dire letterarie di successo indirizzate agli adolescenti.Hunger Games è un degno rappresentante di quest'ultima categoria: dopo un primo capitolo inutile ed un secondo imbarazzante - salvabili soltanto per la presenza della sempre notevole Jennifer Lawrence -, mi aspettavo il più classico dei massacri con la prima parte dell'ultimo capitolo - e sia maledetto Harry Potter, che ha sdoganato il finale splittato - pronta a scaldare i motori per l'addio al grande schermo di Katniss Everdeen - che penso non mancherà a nessuno, nonostante l'attrice che le presta volto e corpo, fatta eccezione per le studentesse delle medie ed il già citato Cannibale -, per una di quelle visioni concesse più per dovere di aggiornamento del blog che per piacere.Al contrario, però, di quanto potessi aspettarmi, devo ammettere che questo terzo film risulta essere il più riuscito del brand - almeno fino ad ora -, una riflessione davvero niente male sul Potere che in alcuni passaggi quasi ricorda il certamente d'altra caratura V per vendetta con un buon ritmo, tenuta appena attorno alle due ore e quantomeno orchestrata discretamente: certo, non sto certo parlando del miracolo cinematografico pronto a ribaltare i pronostici a ridosso delle classifiche di fine anno, ma quantomeno di un prodotto che eviterà a Francis Lawrence di finire nella lista dei peggiori della stagione in corso, e che ha il merito di fugare ogni dubbio circa la visione della chiusura definitiva della storia della giovane ribelle divenuta suo malgrado simbolo di una lotta senza precedenti al potere costituito del suo mondo, specchio decisamente realistico del nostro nonostante la cornice più votata alla fantascienza ed al fantasy che al realismo in senso stretto.A sorpresa, infatti, il nuovo mezzo capitolo delle avventure della riluttante eroina Katniss finisce per stimolare riflessioni rispetto al ruolo che le posizioni di comando assumono anche nel momento in cui la fazione che guidano risulta essere, in una certa misura, quella dalla parte degli oppressi: il confronto a distanza tra Coin e Snow, infatti, pronti a coinvolgere come specchietti per le allodole la stessa Katniss ed il suo amato Peeta - uno dei personaggi più inutili della Storia del Cinema teen e non solo - in modo da alimentare le speranze e la voglia di combattere della fetta di popolazione sotto il proprio dominio ed influenza, finisce per riportare alla realtà anche più di quanto non si voglia, lontani dall'intrattenimento che da un titolo di questo genere ci si aspetterebbe ed indotti alla riflessione a proposito del potere che il Potere ha sempre avuto e continua ad esercitare sulla gente comune, sfruttamento degli eroi di quest'ultima compreso.Appurate queste premesse, la lotta della main charachter per affermare i suoi sentimenti a fronte di un ruolo che si è ritrovata ad interpretare e che, a conti fatti, finisce per essere giusto ricoprire in quanto simbolo di qualcosa che assume un significato anche per le persone che ama diviene lo strumento per rendere più profondo l'intero prodotto, tanto da stupire chi - come il sottoscritto - pensava di trovarsi ad avere a che fare con l'ennesimo tentativo di costruire a tavolino un blockbuster stagionale senza arte ne parte: non siamo certo di fronte ad un miracolo, ed i limiti sono ancora parecchi, eppure la curiosità di scoprire come si chiuderà il cerchio è stata risvegliata.Considerati i miei trascorsi con Francis Lawrence e questa saga, direi che potrebbe essere già abbastanza.
MrFord
"Rebel rebel, you've torn your dress
rebel rebel, your face is a mess
rebel rebel, how could they know?
Hot tramp, I love you so!"David Bowie - "Rebel rebel" - 

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