Magazine Cinema
In questi giorni stavo pensando che, al contrario di quelle che erano le mie aspettative, il reparto della lettera H è quello che ironicamente presenta il più corposo numero di titoli. Cosa resa possibile anche perché lì vi si annidano ben tre saghe cinematografiche, ovvero quella del maghetto inglese ricchione, quella tolkieniana scrausa di Bilbo Baggins e quella ambientata a Panem - quattordici titoli una volta che saranno tutte concluse. Ed è proprio di quella degli Hunger Games che voglio andare a parlare oggi, perché ho avuto modo di vedere il secondo attesissimo capitolo. Attesissimo dagli altri, non di certo da me, perché di questa saga cinematografica non posso dirmi né un fan né un detrattore, semplicemente so che esiste. Nel frattempo ho recuperato i libri [saltando il primo, che birbantello che sono] e dopo aver leggiucchiato qualcosa devo ammettere che il risultati letterario batte quello su celluloide, anche se di poco. Rimaneva quindi da vedere se nel proseguire questi film (che saranno quattro, pensa un po') sarebbero migliorati.
La vita per Katniss continua dopo gli Hunger Games, ma i fantasmi del suo passato la tormentano. Il grande capo Snow però mal sopporta il fatto che lei sia diventata una speranza per gli abitanti del distretto e teme una rivolta generale, quindi mette in atto un machiavellico piano: i nuovi Hunger Games vedranno coinvolti i vecchi vincitori, e fra essi quindi ci sarà proprio Katniss...Il primo film lo avevo graducchiato e, nel suo non dire assolutamente nulla pur credendo di fornire chissà quale verità, poteva definirsi una visione tutto sommato passabile. A questo girò però si ha un visibile cambio di regia, che dopo tanti nomi [si era parlato addirittura di Cuaron e Cronenberg!] è passata nella mani di Francis Lawrence, lo stesso demente che dopo aver rovinato in minima parte Hellblazer con Constantine (gradevole, ma sempre rovinato) aveva fatto quello scempio totale che è stato Io sono leggenda, mettendo in burletta il capolavoro massimo del compianto Matheson. Forse ora che ha a che fare con libri carini ma decisamente di tutt'altra levatura magari poteva trovare la giusta via di mezzo, la stessa magari del suo demoniaco esordio. Speranza infranta, perché questo film è ancora peggio del primo. Si ha sempre quella sensazione d'insoddisfazione perché le tematiche tirate in ballo dal film son interessanti e, per quanto non innovative, se trattate nella giusta maniera possono far nascere un nuovo capolavoro moderno, ma invece si opta per la most easy way e tutto viene banalizzato in maniera preoccupante. Ecco quindi che quello che dovrebbe fare un film di denuncia, ovvero shockare, non viene minimamente fatto. Senza contare che qui optano anche per delle scene più cruente del normale con esecuzioni pubbliche, scudisciare riprese nel dettaglio e tesi complottistiche verso i potenti, senza che però nulla faccia l'effetto desiderato. Tutto passa e scorre liscio come l'olio, magra consolazione per un film che sembra prendersi anche con eccessiva serietà, ma per fortuna se non altro non va a fare compagnia al fratellino di sventura V for vendetta. Il nocciolo delle questione non è nella scrittura, anzi, quella prosegue sempre sul filo della decenza, senza però mai far svergognare i due sceneggiatori (gli stessi di Little miss sunshine, 127 ore e Slumdog millionaire), perché anche se in maniera scontata e con qualche momento vagamente nonsense la storia sembra procedere bene. La cazzata maggiore infatti è stata assumere il buon Francis come regista, perché lui di emotività sembra proprio non capirne una beneamata fava. Ma da uno che faceva i video alle Pussycat Dolls che vogliamo pretendere... il nostro infatti fa quello che può, e ci regala addirittura un paio di sequenze visivamente interessanti, che però finiscono per rivelarsi solo delle cornici vuote. Dell'imminente arrivo della rivolta non se ne sente traccia, così come non si percepisce la drammaticità degli eventi e tutto il resto, cosa che almeno il primo, mediocre capitolo era riuscito a fare neo suo piccolo. Qui invece aumenta solo il budget, anzi, raddoppia, e i centocinquanta milioni di dollari di costo si dimostrano utili solo per gli effetti speciali, realizzati davvero molto bene, ma avrei preferito di certo un CG più scadente a favore di una maggiore emotività. E poi quella scena finale, quella cazzo di scena finale... una standing ovation da mani nei capelli per la stupidità e l'orrore a cui ho dovuto assistere. Se non altro convince sul piano attoriale. Jennifer Lawrence è sempre molto gnagna e molto brava, ed è affiancata da dei professionisti di tutto rispetto, come un Woody Harrelson vissuto quanto basta e un Philip Seymour Hoffman sprecatissimo, mentre Southerland è sempre monolitico. A sorpresa c'è anche Jena Malone, la ragazza di Donnie Darko, che si esibisce in un censuratissimo topless, ergo mi sembra giusto rimediare con questa.Sembra proprio che questa saga sarà destinata al tracollo, perché Lawrence accompagnerà l'attrice sua omonima per gli altri due film mancanti. Non resta che pregare...Voto: ★★
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