Devo ancora riuscire a decifrare fino in fondo il fenomeno Hunger Games. Già dopo aver visto nel 2012 il primo capitolo della saga ero uscito dal cinema con due grandi quesiti: 1) perché dedicare a Liam Hemsworth solo qualche minuto di film? 2) bella idea, ma non si poteva svilupparla meglio? Vi preannuncio che anche dopo aver visto il secondo capitolo, Hunger Games: La ragazza di fuoco (Hunger Games: Catching Fire) i mie dubbi permangono.
Dove eravamo rimasti? Katniss (Jennifer Lawrence) e Peeta (Josh Hutcherson) hanno vinto l’ultima edizione degli Hunger Games, di fatto prendendo per il culo gli organizzatori, a cominciare dal presidente Snow (Donald Sutherland) che non l’ha presa poi così bene. Nel tentativo di trovare un modo per far fuori Katniss, la “ragazza di fuoco”, che ormai è diventata un simbolo per la popolazione più povera, il Presidente Snow insieme allo stratega Plutarch Heavensbee (Philip Seymour Hoffman) ha la brillante idea di organizzare per la nuova edizione un torneo tra tutti i vincitori degli Hunger Games passati ancora in vita.
Ovviamente l’ho fatta molto breve, per non spoilerare niente e soprattutto perché se no sarebbe venuto fuori un post di 10.000 caratteri che i SEO ci insegnano che non va bene. In realtà il film è molto lungo (146 minuti) e come il suo predecessore parte molto lento. Ci sono molte cose da spiegare e raccontare, ma il regista si prende tutto il tempo necessario, forse anche più del dovuto.
L’elemento che rende senza dubbio interessante questa storia e che è alla base dell’intuizione che ha avuto Suzanne Collins scrivendo i romanzi è il modo di affrontare alcune tematiche sociali. Il problema, almeno per quanto riguarda i film, è che non sempre la storia raccontata è all’altezza delle premesse e delle potenzialità.
Ma ora basta fare gli intellettuali e parliamo del cast, un cast a cui tutti noi vorremmo offrirci come tributi volontari.
Jennifer Lawrence
Josh Hutcherson
Liam Hemsworth
Elizabeth Banks
Sam Claflin
A completare questo gruppo di attori che ho scelto per la loro immensa bravura ci sono anche i già citati Donald Sutherland e Philip Seymour Hoffman, ma anche Stanley Tucci e Lenny Kravitz. Insomma, la produzione ha speso tanti bei dindi e il risultato è notevole.
Inutile dirvi che il film si chiude con un grande cliffhanger, visto che sono in programma altri due capitoli che ci terranno compagnia per i prossimi anni, sperando che il bellissimo bravissimo Liam Hemsworth trovi lo spazio che merita.
CHIPS e CHEAP: CHIPS è la bellezza bravura del cast. CHEAP la lentezza della prima parte abbondante del film.
Livello di SHAZAMMABILITÀ: altissimo. Ma solo se comprate su uTorrent l’album della colonna sonora, le cui canzoni si sentono in parte solo sui titoli di coda.
Livello di BONAGGINE DEL CAST: TOP.
Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 146 / 120 minuti. E sono stato di manica larga.
Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? No. Però fermatevi ad ascoltare le canzoni in sottofondo sui titoli di coda.
GIUDIZIO COMPLESSIVO: tre Anne Praderio su cinque.
Il post Hunger Games: la ragazza di fuoco – Tutti tributi volontari, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).