"The Seven Seas that spread out throughout the World. It is said that there is a monster for each of these Seven Seas. Ships are being attacked one after another. Sharks gather around monsters seeking for human flesh. The ocean is not only a place of blessing but a place of terror. Defeat the violent gigantic monsters of the Seven Seas! An enormous bounty has been set for their heads. Brave youths go out to face the monsters... The Ocean Hunters!"
Inauguriamo alla grande gli HydroPunk Archives con qualcosa di inaspettato. Quanti di voi conoscono The Ocean Hunter? Su le mani. I frequentatori compulsivi di sale giochi a fine anni '90 potrebbero averlo intravisto. Molti potrebbero anche averci giocato. Ma sono pochissimi i coraggiosi che sono riusciti a finirlo (senza spendere intere paghette in gettoni). Io sono uno di quei pochi coraggiosi. E questa è la mia storia. O per meglio dire, la storia di The Ocean Hunter.
The Ocean Hunter: The Seven Seas Adventure è un videogioco SEGA del 1998 creato appositamente per la sala giochi: uno di quei shooting gallery games à la House of the Dead in cui l'unico compito del giocatore è falciare i nemici sullo schermo senza preoccuparsi di altro. Con la differenza che qui non ci sono zombi ma squali, murene, e mostrazzi giganti assortiti. La trama è estremamente semplice (e al giocatore potrebbe anche importare poco) ma esiste, e scavando un pochettino si scoprono molte chicche. TOH è ambientato in un mondo parallelo dalle forti tinte steampunk, in cui una "nuova civiltà" sta prosperando sulle rive degli oceani e dei mari. Ma l'idillio non dura: una serie di attacchi da parte di orribili mostri marini mette in ginocchio questa fiorente nazione. Intere flotte vengono affondate e migliaia di vite distrutte per colpa di titanici esseri acquatici spuntati dal nulla: chi li comanda? Perchè attaccano gli umani? Ma soprattutto, chi li può fermare? Ecco quindi che viene escogitato un sistema infallibile: mettere delle taglie sulle teste dei Mostri Marini più famigerati e aspettare che qualche
I volontari non tardano ad arrivare: i due avventurieri Torel e Chris sono più che felici di incassare le generose taglie per l'uccisione dei mostri, e si preparano a setacciare i Sette Mari a bordo della loro fida mongolfiera in cerca dei loro bersagli. Equipaggiati con una tuta subacquea e uno scooter dotato di lancia-arpioni i due coraggiosi giovani si immergono negli abissi, pronti a trovare e sconfiggere i terrificanti orrori che stanno causando così tanti danni...
I Sette Mari del titolo ricordano vagamente i nostri oceani, ma hanno dei nomi molto più fichi. Si parte dal Mar Barocco, per poi viaggiare attraverso il Mar della Luna, il Profondo Tartaro, il Grande Lago Texcoco, il Mar del Nord, l'Oceano dell'Ovest e infine Pantalassa, il Mare del Male.
Ogni Mare (o livello) ha una specifica fauna ittica pronta a fare la pelle ai nostri due baldi protagonisti: se pensate che ci sia da preoccuparsi solo dei Boss di fine livello avete proprio preso un granchio. (Hohoho!) Squali martello, meduse, anguille, piranha, serpenti di mare e creature preistoriche ritenute estinte da tempo cercheranno di uccidervi in ogni momento. Spesso saltando fuori all'improvviso o tendendovi agguati alle spalle.
La cura riposta da Sega nel realizzare un bestiario ricco, variegato e soprattutto verosimile è impressionante, così come la fantastica ricostruzione degli ambienti sottomarini: da navi affondate a rovine sommerse, passando per abissi ghiacciati, foreste di alghe e lo stomaco di un mostro enorme. (!!!) Prima di passare ai Boss, parliamo un pochettino dei MiniBoss, creature abbastanza toste che spuntano in determinati momenti del gioco. Proprio come i loro "cugini" più grossi i Miniboss hanno nomi molto evocativi ed ispirati alla mitologia... ma con qualche ritocco realistico: prendiamo Hydra come esempio.
Invece di essere un serpente a più teste (che ricrescono quando tagliate) l'Hydra di TOH è in realtà un trio di Murene giganti, nascoste in mezzo alle alghe, che attaccano il giocatore con rapide tattiche mordi-e-fuggi. Non male come rivisitazione, no? Abbiamo poi Medusa, una colossale medusa criniera di leone (Cyanea capillata); Basilosaurus,uno dei più grandi mammiferi subacquei mai esistiti; Umi-Bozu, una piovra rapidissima e letale; e così via.
E i Boss? Ah, lì mi brillavano gli occhi ogni volta. Le battaglie contro questi titani marini sono epiche, lunghe, e progressivamente sempre più difficili. I Boss sono sette, uno più mostruoso dell'altro, e ciascuno viene immediatamente identificato grazie ad una pratica didascalia con tanto di nome in latino. Kraken (un polpo gigante del Nordpacifico) è il più debole, ma dato che ha affondato navi intere tutto da solo il termine "debole" risulta poco accurato. E' nascosto in un relitto affondato nel Mar Barocco. Leviathan (un megalodonte) aspetta pazientemente tra le rovine sommerse di un'antica civiltà nel Mar della Luna, circondato da centinaia di squali. Charybdis (un mostruoso pesce lanterna) gira nei cunicoli sommersi nelle profondità del Tartaro. Ahuizotl (un elasmosauro) terrorizza i villaggi sulle rive del Texcoco: le prede che gli sfuggono vengono inevitabilmente divorate dai piranha che infestano le acque del lago. Karkinos è un granchio colossale che si ciba di balene e sommozzatori nei freddi mari del Nord. Midgarsorm è un mostro talmente enorme e antico che nessuno ne conosce il vero aspetto: secondo le leggende ha inghiottito intere flotte di navi e sottomarini. Si tratta di una specie di verme acquatico gigante... e credetemi, lo conoscerete da molto vicino.
Infine abbiamo il Boss dei Boss, il mostro finale: Rahab (Gigantopithecus thalassa cyclops), un gigante antropomorfo con tre trasformazioni annidato in un labirintico tempio sommerso: Dagon, un ciclope scimmiesco. Poseidon, un colossale tritone armato di tridente; e infine Rahab, evoluzione demoniaca di Poseidon, con tre occhi, pinna dorsale e spuntoni lungo il corpo. Lo scontro finale è cruento, difficile e soprattutto lungo- sconfiggere Rahab è un'impresa da non poco. Come premio- oltre all'enorme taglia sulla testa del mostro- avrete anche una simpatica rivelazione: Rahab non è un semplice mostro, ma un vero e proprio Dio del Mare responsabile della creazione di tutti gli altri mostri (a parte Midgarsorm). Perchè lo ha fatto? Per punire l'arroganza degli umani, che avevano iniziato a depredare le ricchezze dell'oceano e a rovinare l'ecosistema... un affronto che ha spinto il Re del Mare ad agire scatenando titaniche creature marine e provocando terremoti e inondazioni.
La forma finale del Dio del Mare, in un disegno di MakutaMaster962.
Prima di congedarsi Rahab pronuncia un'ultima, criptica frase: "Tutto tornerà nel Caos"... ma intanto il Mare è di nuovo sicuro e i mostri sono stati sconfitti, vero? Vero? Ricapitoliamo: un mondo parzialmente sommerso, con tecnologia steampunk, mongolfiere, sottomarini, tesori nascosti e una sfilza di mostri terrificanti capitanati da un Dio infuriato con la terraferma... direi che di materiale per ispirarsi ce n'è a bizzeffe. Un consiglio? Procuratevelo con qualche tipo di emulatore per PC (dubito che sia facile trovarlo in sala giochi, oggigiorno) oppure gustatevi un sano walkthrough grazie ai video presenti su Youtube (purtroppo la qualità non è altissima: immagini e video sono difficili da trovare, credetemi):
Buona caccia! Ci rivedremo presto con un nuovo episodio di HydroPunk Archives... state sintonizzati!