Scritto da: Giorgia 28 febbraio 2014 in Notizie dal mondo Inserisci un commento 2 visite
Come farsi assumere dal motore di ricerca
Thomas L. Friedman, editorialista statunitense che si occupa di esteri per il New York Times, ha intervistato Laszlo Bock, il vicepresidente delle risorse umane di Google, stilando i la lista dei 5 requisiti che Google cerca in un suo dipendente. Il vicepresidente risorse umane del motore di ricerca più usato al mondo, è da sempre al centro dell’attenzione per via degli originali metodi di assunzione: nel 2013, in seguito ad un’intervista data sempre al New York Times, affermò che «la G.P.A. (la media voti di uno studente) è un criterio inutile per l’assunzione, come inutili sono anche i risultati dei vari test. Abbiamo scoperto che non ci dicono un bel nulla» e che «la percentuale di persone senza esperienza nei college a Google è aumentata nel corso del tempo». Il giornalista statunitense, incuriosito, ha chiesto a Bock quali fossero le cose che Google cerca in un suo dipendente.
Ecco i 5 requisiti che Google cerca in un suo dipendente
1) Abilità generale cognitiva : si tratta della capacità di imparare e di comprendere le informazioni e i loro significati al volo o di mettere assieme e capire il significato di pezzi di informazioni che sono sparsi o distanti fra di loro.
2) Leadership: ma «di un tipo particolare, “emergente”, opposta al modello tradizionale di leadership. Se cercassimo un leader tradizionale, chiederemmo ai candidati se sono stati presidenti di club degli scacchi, o vicepresidenti del reparto vendite, e quanto eventualmente ci hanno messo a raggiungere quelle posizioni. Non ci interessa» – spiega Bock.
3/4 ) Umiltà e responsabilità, secondo il responsabile delle Risorse Umane si tratta di concetti collegati tra loro: “Per risolvere problemi servono sia senso di responsabilità, per entrarci dentro, sia l’umiltà di capire che l’obiettivo finale è domandarsi come risolvere i problemi assieme, facendo ognuno la propria parte». Le persone assunte da Google e che hanno fatto carriera nell’azienda, dice Bock, «sono capaci di discutere all’infinito, ma se qualcuno a un certo punto presenta loro un fatto nuovo, sono in grado di dire “beh, questo cambia le cose: hai ragione tu”. Ci vogliono un grande ego e un piccolo ego nella stessa persona, nello stesso momento».
5) Esperienza: Bock ha deciso di mettere all’ultimo posto questo requisito, ecco il perché «Un esperto in una certa cosa ti dirà “ho già visto accadere questa cosa in passato, almeno cento volte: ecco cosa devi fare”. Chi invece possiede un’alta abilità cognitiva è spontaneamente curioso: spesso arriverà alla stessa conclusione dell’esperto, perché «il più delle volte le questioni non sono così complicate, ma altre volte sbaglierà e ogni tanto darà una risposta totalmente nuova a un dato problema».
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