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Tra questa notte e domani si saprà cos’hanno scelto i 5000 dipendenti FIAT.
Su di loro è ricaduto l’intero peso della faccenda. Una scelta ingiusta che li ha messi spalle al muro a causa di una dirigenza del paese ormai allo sbando o collusa.
Sindacati che hanno accettato regole che nulla hanno a che fare con un piano produttivo e che appaiono ormai il braccio destro delle imprese, forse guardando ad altro: magari a diventare i nuovi uffici di collocamento (del resto, cosa c’entra con un piano industriale il fatto che le RSU non siano più votate dai lavoratori ma nominati dalle Organizzazioni Sindacali stesse? E come si può accettare che un qualunque sindacato che non accetta i diktat venga messo alla porta?).
Il Governo che nulla ha fatto per governare, appunto, questo complicato passaggio lasciando Marchionne libero di fare quello che voleva. Sacconi interessato soltanto a far fuori la CGIL, Berlusconi ormai delirante e senza nessuna decenza.
Il partito principale dell'opposizione, che ha nella sua dirigenza personaggi ambigui o totalmente inaffidabili come D’alema che scaricano tutto sui lavoratori (“decideranno i lavoratori nel referendum”) e che si concentra solo sul proprio ombelico e a far conte interne laddove si dovrebbe uscire per sostenere chi, quella scelta, ce l’ha davanti al naso come una pistola; una opposizione che se vede nel sopravvalutato Renzi il futuro che avanza, ci garantirà le destre al potere per i prossima 30 anni.
Un paese così sarà schiavo sempre. Non solo dei poteri forti; tra poco, anche da quelli deboli.
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