Ecco perché, prima di farsi prendere da un attacco d’ira, sarebbe sempre meglio - come vuole un celebre adagio – “contare fino a dieci”. Ma siamo proprio sicuri che sia questo l’unico modo per trattenersi e resistere alla tentazione di lasciarsi andare? No, non lo è. Ve ne suggeriamo almeno altri 7, tutti ugualmente efficaci. E casomai non dovessero convincervi, be’: non prendetevela troppo... 1) Non giustificatevi dicendo che “è colpa del mio caratteraccio”, come se fosse qualcosa che non si può governare. Succede a tutti di provare il sentimento dell’ira e quasi sempre è possibile dominarsi. 2) Provate a riflettere sui fattori che di solito vi portano a “scattare”. Sono davvero così giustificati? Provate piuttosto a gestire le provocazioni, a comunicare meglio le vostre ragioni, a trovare metodi alternativi per difendere i vostri diritti. Se invece riconoscete che il più delle volte vi arrabbiate per motivi banali, diventa necessario imparare a non farsi trascinare. 3) Calcolate il rapporto costi-benefici che può avere una litigata: di solito sono molto squilibrati a favore dei costi. E si traducono in problemi sul lavoro e in famiglia, danni d’immagine, perdita di rapporti importanti… 4) Quando sentite crescere la voglia di reagire, fermatevi e cercate di rimandare il più possibile la reazione: basta per esempio uscire dalla stanza o prendere tempo con l’interlocutore prima di replicargli. 5) Tecniche di rilassamento come il training autogeno o la meditazione sono utilissime. Lo stress è un fattore di rischio per gli attacchi di rabbia, qualsiasi pratica diretta a limitarlo non può che sortire effetti positivi. 6) Molte delle persone che perdono le staffe spesso e volentieri, soffrono di un senso di frustrazione latente e continuo. Può dipendere da traumi passati o da un’insoddisfazione presente (magari sul lavoro). Rendersene conto e cercare di rimediare può rivelarsi molto utile. 7) Reprimere completamente l’ira non solo serve a poco, ma può risultare controproducente: si rischiano problemi psicosomatici. Tra il cedere alla rabbia e subire passivamente qualcosa che proprio non vi va giù, c’è una via intermedia: provate a capire se esiste una soluzione più funzionale di una scenata sterile e improduttiva. Fonte: http://staibene.libero.it
Ecco perché, prima di farsi prendere da un attacco d’ira, sarebbe sempre meglio - come vuole un celebre adagio – “contare fino a dieci”. Ma siamo proprio sicuri che sia questo l’unico modo per trattenersi e resistere alla tentazione di lasciarsi andare? No, non lo è. Ve ne suggeriamo almeno altri 7, tutti ugualmente efficaci. E casomai non dovessero convincervi, be’: non prendetevela troppo... 1) Non giustificatevi dicendo che “è colpa del mio caratteraccio”, come se fosse qualcosa che non si può governare. Succede a tutti di provare il sentimento dell’ira e quasi sempre è possibile dominarsi. 2) Provate a riflettere sui fattori che di solito vi portano a “scattare”. Sono davvero così giustificati? Provate piuttosto a gestire le provocazioni, a comunicare meglio le vostre ragioni, a trovare metodi alternativi per difendere i vostri diritti. Se invece riconoscete che il più delle volte vi arrabbiate per motivi banali, diventa necessario imparare a non farsi trascinare. 3) Calcolate il rapporto costi-benefici che può avere una litigata: di solito sono molto squilibrati a favore dei costi. E si traducono in problemi sul lavoro e in famiglia, danni d’immagine, perdita di rapporti importanti… 4) Quando sentite crescere la voglia di reagire, fermatevi e cercate di rimandare il più possibile la reazione: basta per esempio uscire dalla stanza o prendere tempo con l’interlocutore prima di replicargli. 5) Tecniche di rilassamento come il training autogeno o la meditazione sono utilissime. Lo stress è un fattore di rischio per gli attacchi di rabbia, qualsiasi pratica diretta a limitarlo non può che sortire effetti positivi. 6) Molte delle persone che perdono le staffe spesso e volentieri, soffrono di un senso di frustrazione latente e continuo. Può dipendere da traumi passati o da un’insoddisfazione presente (magari sul lavoro). Rendersene conto e cercare di rimediare può rivelarsi molto utile. 7) Reprimere completamente l’ira non solo serve a poco, ma può risultare controproducente: si rischiano problemi psicosomatici. Tra il cedere alla rabbia e subire passivamente qualcosa che proprio non vi va giù, c’è una via intermedia: provate a capire se esiste una soluzione più funzionale di una scenata sterile e improduttiva. Fonte: http://staibene.libero.it
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