Quando si pensa a qualcuno che nella vita non ha mai combinato nulla di buono, non ha mai lavorato, si pensa subito a un politico, la figura del fannullone scioperato per eccellenza, che non sa fare nulla e sta attaccato alla politica fino alla morte. In alternativa, si pensa ad un sindacalista, altra figura che fa lavorare gli altri.
Ci sono però anche piccole eccezioni. Una di queste ci sembra Walter Veltroni che, da amministratore spesso criticato, riesce a dimostrare di saper far altro, oltre a scaldare le poltrone della politica.
Discreto scrittore, discreto critico cinematografico, è ora regista di un buon documentario, I bambini sanno, che mette al centro dello schermo alcuni piccoli che, intervistati, rispondono sulla vita, l’amore, l’Italia.
Il film offre uno spaccato tra cronaca, spontaneità, tenerezza, buon senso comune, senza mai essere compiaciuto e senza mai cadere nel banale o nella commozione spicciola.
Veltroni regista si rivela un osservatore sensibile e misurato della realtà di un’infanzia che a volte risulta più matura degli adulti:
Un’infanzia senza false infrastrutture mentali, senza pregiudizi, senza infingimenti. Un gruppo di piccole teste e anime, tutti sotto i tredici anni, che esplorano il mondo con candore e senso critico, con capacità di analisi e una sana fiducia nella vita.
I bambini sanno è un film per tutti, a tratti anche istruttivo, mai noioso e sempre coinvolgente.
Mauro Pecchenino