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I batteri marini che sfruttano la bioluminescenza

Creato il 03 agosto 2012 da Giuseppebenanti

I batteri marini che sfruttano la bioluminescenza

Batteri marini bioluminescenti


I batteri marini che sfruttano la bioluminescenza

Zooplancton bioluminescente

Sono molte le creature che emettono bagliori o meglio bioluminescenza nel mare e, nelle profondità delle trincee più profonde degli oceani.   La bioluminescenza è stata osservata anche in alcuni batteri marini, che emettono una luce fissa una volta che hanno raggiunto un certo livello di concentrazione di particelle organiche, nelle acque oceaniche, fenomeno che è noto come quorum sensing.     In un nuova ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS), i ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme hanno scoperto che la luce emessa dai batteri attrae i predatori, generalmente zooplancton, che ingeriscono i batteri, ma non sono in grado di digerirli. I batteri continuano a crescere all'interno dello zooplancton, che viene poi attaccato dai loro stessi predatori, i pesci, che possono facilmente individuare lo zooplancton incandescente o meglio luminoso.     In laboratorio, il pesce notturno  ingerisce facilmente il plancton luminoso, mentre non viene attratto dallo zooplancton, che ha subito mutazioni genetiche per prevenire il fenomeno della bioluminescenza.     I batteri di questa particolare specie sopravvivono anche nel passaggio dallo zooplancton al pesce. Una volta che raggiungono il sistema digestivo, i batteri marini hanno raggiunto il loro obiettivo, dal momento che quest’ultimo è pieno di sostanze nutritive. Il fenomeno del quorum sensing  regola la bioluminescenza batterica e spiega che lo zooplancton che emette luce in acqua indica la presenza di una ricca fonte di materiale organico, materiale su cui i batteri crescono. Lo zooplancton corre il rischio di diventare esso stesso incandescente o meglio visibilissimo, perché  la quantità di cibo della quale è possibile nutrirsi, è piuttosto rara. Quindi vale la pena perciò di esporsi alla presenza,anch’essa relativamente rara, di pesci predatori.   [via Alpha Galileo]

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