Si è conclusa nei giorni scorsi un’importante operazione di controllo del territorio, condotta dai militari italiani del Regional Command West, che ha portato al ritrovamento di un potente ordigno esplosivo improvvisato.
Alla scoperta del potente ordigno, e solo dopo aver assicurato un perimetro di sicurezza idoneo a evitare il coinvolgimento di eventuali civili, gli artificieri del 2° reggimento genio di Trento hanno provveduto al disinnesco della carica principale e delle altre cariche secondarie disposte nelle vicinanze della prima, destinate a colpire anche gli eventuali soccorritori delle vittime della prima esplosione.
Contestualmente, un’unità dell’esercito afghano è stata direttamente impegnata nella neutralizzazione di un ulteriore ordigno esplosivo ritrovato nell’area di Adraskan –distretto sotto la responsabilità della Transition Support Unit Center che, su base 7° reggimento alpini, è comandata dal colonnello Stefano Mega – dall’Afghan Traffic Police (ATP – la polizia stradale afghana).
Le minacce sventate in questi ultimi giorni rappresentano un chiaro tentativo degli insurgents, sempre più in difficoltà, di destabilizzare l’area e gettare discredito e dubbi sulle capacità effettive delle forze di sicurezza afghane, in continua crescita numerica e professionale, durante l’attuale fase del processo di transizione.
La TSU-S, attualmente su base 8° reggimento alpini di Cividale del Friuli (nel cui organico è inserita la 3^ compagnia del 6° Reggimento Bersaglieri) agli ordini del colonnello Michele Merola, è l’unità di manovra del contingente militare italiano di stanza nell’ovest dell’Afghanistan che, nell’ambito del processo di transizione, assiste e supporta le forze di sicurezza afghane (esercito e polizia) nel controllo della provincia di Farah.