Magazine Italiani nel Mondo

I blog italiani nel mondo

Creato il 24 febbraio 2014 da Mamma In Oriente

A partire da oggi, troverete qui sul blog una nuova rubrica intitolata “I blog italiani nel mondo”.

I blog italiani nel mondo
E’ un piccolo progetto a cui tengo molto. Ho iniziato a lavorarci mesi fa, ma tutta una serie di problematiche, ne hanno ritardato l’inizio. Grazie ad un’iniziativa di Mommy Planner su Facebook da cui tutto è partito, sempre di più si è creato un legame fra i blog di espatriati italiani sparsi per il mondo. Fra di noi già molti si conoscevano e leggevano i rispettivi blog, ma negli ultimi mesi si è creato un legame più solido. Ci sono stati spazi in cui confrontarsi, non solo attraverso i commenti nei vari blog, ma anche sui social. Spazi in cui dare annunci importanti, spazi in cui condividere opinioni e, soprattutto spazi in cui potersi sfogare certi di trovare qualcuno disposto ad ascoltare, confortare e tifare per te. A tutte le ore del giorno e della notte perché noi espatriate, effettivamente al momento siamo perlopiù donne, scriviamo da ogni angolo del globo all’interno di ogni fuso orario. Un saluto per qualcuno è un buongiorno, per qualcuno una buonanotte, invariato ed uguale per tutti il piacere di riceverlo. Siamo tutte diverse ed ognuna ha il suo modo di raccontare la propria esperienza. Alcune di noi sono espatriate seguendo il proprio compagno ed il suo lavoro, alcune sono andate a lavorare all’estero a loro volta. Alcune erano già mamme quando sono partite, altre hanno vissuto il momento più importante della loro vita lontane dalla propria terra, affidandosi a mani straniere, rendendo spesso la propria creatura figlio anche di un’altra nazione. Creando un legame indissolubile con la propria patria d’adozione.

Alcune condividono questa nuova vita con un compagno o marito italiano, altre hanno già una famiglia internazionale. Altre, molto coraggiose, affrontano l’espatrio sole. Alcune si trovano in luoghi molto civili e più organizzati dell’Italia, altre in luoghi pieni di difficoltà, con culture molto lontane da quella italiana, con usi e costumi difficili con cui convivere. Alcune in luoghi dal clima perfetto, altre a combattere con caldo afoso o tempeste di neve o di sabbia. Alcune a poche ore di volo dai propri cari, altre con 24 ore da dover attraversare qualsiasi sia l’emergenza in patria. Per alcune l’espatrio ha un termine prefissato, per altre è una scelta di vita, per altre ancora c’è un futuro incerto. Per alcune l’inglese è già una seconda lingua, per altre nemmeno quello è sufficiente per poter comunicare. Alcune combattono con la fonetica inglese per aiutare i loro bimbi nell’impatto con la scuola estera, altre sono disorientate dai figli che sanno già esprimersi più in inglese che in italiano.

Nonostante tutte queste enormi differenze ci sono cose che ci accomunano in modo netto. Prima fra tutte, ovviamente, il nostro essere italiane. Che sembra scontato, ma non lo è. Perché spesso ci si sente più italiani vivendo all’estero che vivendo in Italia. Il senso di patriottismo che troppo spesso in Italia si sente solo durante i campionati di calcio o le Olimpiadi, stando all’estero è sempre lì, latente, pronto ad uscire ed a farti battere il cuore. Nel bene e nel male. Sei felice per una vittoria in qualsiasi campo, per qualsiasi accenno alla straordinaria cultura del belpaese, così come ti addolori per le notizie tristi che arrivano dall’Italia e soffri nel vedere come l’Italia è considerata ultimamente all’estero. Ti emozioni alla parata dell’”International Day” a scuola e ti senti fiera di portare il tricolore.

Credo che chiunque di noi, per quanto integrata nel paese d’adozione, si senta italiana dentro.

L’altra grande caratteristica che ci accomuna è sicuramente il coraggio. Perché in qualunque situazione si parta, con qualunque status, verso qualsiasi nazione, ci vuole una certa dose di coraggio per lasciare quel mondo che racchiude tutte le nostre certezze verso un mondo sconosciuto dove inventarsi una vita tutta nuova. Non voglio dire che oggi sia facile anche restare, ma chi resta in Italia può combattere con l’appoggio della famiglia e degli amici, in un mondo di cui conosce le regole e che parla con la tua lingua. Direi che non è poco. Chi parte va ed affronta ciò che non conosce. E ricrea la propria vita da zero. Perché non c’è solo il nuovo lavoro in cui ambientarsi. C’è una casa mai vista da far diventare da un giorno all’altro la propria casa e una città nuova in cui muoversi, in cui dover trovare tutto. Ci sono rapporti da costruire, amici da trovare perché nessuno può vivere solo a lungo. Ci si raffronta con persone che spesso ragionano in un altro modo da te, che hanno altre priorità, altre abitudini, altri modi di vivere. C’è una nuova lingua da usare che, per quanto tu la conosca, non è mai la tua. Forse non arriverai mai a conoscerne tutte le sfumature emotive e ti sembrerà sempre di non capire qualcosa quando si parlerà di cose importanti, per esempio di salute. Ci sono un sistema burocratico, delle leggi, un sistema sanitario in mezzo ai quali imparare a muoversi.

Ultimamente in tanti hanno parlato degli italiani all’estero e spesso mi è capitato di leggere frasi come “è facile scappare via”. Io credo sinceramente che solo chi non ha mai provato ad andare via può dire una frase del genere. Andarsene non è mai facile e, ribadisco, richiede più coraggio che restare.

Terza e ultima cosa che ci accomuna, conseguenza delle precedenti, sono i momenti di sconforto e malinconia. C’è chi ne ha di più e chi ne ha meno, ma prima o poi arrivano per tutte. E’ inevitabile ogni tanto sentire nostalgia di casa, dei genitori, degli amici e del proprio mondo. E’ inevitabile incappare in qualcosa nella patria d’adozione che ci dà frustrazione. Comune a tutte però è anche la capacità di venirne subito fuori, di reagire e di far sì che i momenti di sconforto siano solo momenti. Siamo brave nel ritrovare il sorriso, nell’essere di conforto ai nostri compagni e nel sorreggere i nostri figli. Specialiste nel trovare il buono in ogni situazione e riadattarci ad ogni nuova situazione.

Per me e, credo anche per tutte le altre, è bello sapere che c’è chi è nella nostra stessa situazione, chi affronta le stesse difficoltà e gli stessi meccanismi di vita. Il web, come in tanti altri settori, ci ha dato la possibilità di entrare in contatto, di stendere un filo che ci unisce attraverso tutto il globo. Ed è bello che ognuna di noi, attraverso il proprio blog, abbia voglia di raccontare quella che è la propria esperienza all’estero. Leggerci in fondo è anche un po’ viaggiare. In tanti luoghi del mondo diversi, attraverso città non sempre turistiche e luoghi non convenzionali perché il nostro non è solo un viaggio, ma è vita vera.

In questa progetto a cui è dedicata un’intera sezione del mio blog, parlerò proprio dei blog degli italiani all’estero. Queste alcune delle rubriche che partiranno nei prossimi giorni:

Le micro interviste: ogni volta recensirò un blog e pubblicherò una mini intervista dell’expat. Niente di troppo articolato in quanto il web è già pieno delle nostre belle interviste ai siti specializzati. Una sorta di botta e risposta istintiva e sincera.

Top post dal mondo expat: ogni lunedì pubblicherò una mia personale selezione dei post più interessanti dei blog expat pubblicati nella settimana precedente. Ovviamente con il link all’articolo originale.

Confrontiamoci: un punto d’incontro dove proporrò periodicamente diversi argomenti relativi all’esperienza degli espatriati e dove, spero, ci sarà spazio per il confronto fra noi.

Preciso che non troverete i post relativi a questo progetto nella mia pagina principale “Blog” perché non tutti i miei lettori possono essere interessati al mondo expat. Li troverete solo nella sezione “Blog italiani nel mondo”. Potrete però vedere gli aggiornamenti attraverso le pagine social del progetto.

Per Facebook ho creato una pagina apposita Blog Italiani nel mondo in cui potrete commentare e postare ciò che ritenete interessante sia con il vostro profilo personale sia con la vostra pagina FB del blog per chi preferisce comunque che il proprio profilo personale rimanga solo visibile dai propri amici.

Per chi non ama Facebook, ho creato anche una community su Google + sempre a nome Blog Italiani nel mondo. Qui, diventando membri, avrete ancora più visibilità perché sarete liberi di postare quanto me. Anche qui potete aggregarvi sia con il profilo personale che con la pagina del blog.

In entrambi i casi però chiederei che non diventi solo un mero postare i propri articoli. Fra questi mi piacerebbe che fossero postati solo quelli che sono comunque connessi con l’espatrio: problemi, momenti di sconforto e malinconia, usi e costumi del paese ospitante, scuola, lavoro, sanità, viaggi, cucina del luogo. E che ognuno di noi condividesse anche quanto ritiene interessante anche se scritto da altri.

Piccola postilla: nella pagina dedicata del blog troverete il Blogroll di quanti scrivono dal mondo. La lista non è e non vuole essere completa. Non riesco per questioni di tempo a seguire tutti per cui ho creato un elenco, come del resto dovrebbe essere il blogroll, di blog che mi piace leggere e che sento più affini a me. A volte per quello che scrivono, a volte per le immagini che postano, a volte anche solo per una questione puramente estetica. Spero che nessuno se ne senta offeso. Anche il web dopo tutto è come il mondo reale, ognuno ha i propri gusti ed è solo una cosa personale. Ovviamente è e sarà sempre una lista in divenire. Ne fanno parte non solo i classici expat blog, ma anche blog di cucina o stile di italiane che vivono all’estero. Insomma un mondo expat a 360 gradi!


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